“Scuola” non si fa solo tra le mura di un edificio e tra i banchi, se per Scuola si intende anche quel rapporto umano ed empatico che dovrebbe legare ogni docente ai suoi alunni e viceversa, quel sodalizio che dovrebbe motivare un alunno ad aver voglia di studiare, di apprendere, ma soprattutto di sentirsi accompagnato e valorizzato in questo cammino di crescita umana che stimola il docente ad essere pronto ogni giorno ad accogliere una nuova sfida perché, di fronte a sé, non ha un percorso prestabilito da seguire, ma un prezioso capitale umano con cui confrontarsi. E allora, ai tempi del coronavirus, si fa ancora più pressante la necessità di non recidere i legami a cui ci obbliga il distanziamento sociale e di consolidare i rapporti attraverso qualsiasi strumento e modalità. Così, un’attività didattica che ha avuto inizio in classe si trasforma in un momento di condivisione e di spazio aperto alla creatività: i ragazzi della 1CC della scuola “Materdona-Moro” ogni sera si danno appuntamento con “FAVOLE AL TELEFONO”, un momento atteso in cui si socializzano, attraverso la lettura della docente, le favole che gli alunni hanno precedentemente creato. Anche se lontani, per qualche minuto, ci si sente tutti riuniti in un contesto extrascolastico che rafforza però il senso di comunità, di appartenenza e di condivisione che per un attimo accorcia le distanze e diventa filo conduttore di un legame che non si spezza, ma si rafforza perché va oltre quelle mura che oggi siamo stati costretti a lasciare.
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