Egr. On.le Avv. Aresta Giovanni Luca,
abbiamo letto con delusione il c.d. “DL Rilancio” emanato dal Governo nazionale in cui, di fatto,
non abbiamo trovato interventi significativi a sostegno delle famiglie
Ci aspettavamo che almeno alcune delle proposte avanzate dal Forum delle associazioni familiari,
peraltro ampiamente sostenibili e di buon senso, sarebbero state recepite. Era ancora in corso la
conferenza stampa di presentazione del DL dal parte del Presidente Conte, e già si moltiplicavano
telefonate ed e-mail di centinaia di famiglie deluse e amareggiate.
Le famiglie non chiedono elemosina, ma di essere messe nelle condizioni di vivere dignitosamente.
Un primo e più urgente provvedimento che avevamo chiesto all’esecutivo in occasione
dell’incontro con il presidente Conte del 30 aprile u.s, alla luce del fatto che in Italia la perdita del
lavoro di un membro della famiglia e la nascita di un figlio sono, rispettivamente, la prima e la
seconda causa di povertà, era l’assegno straordinario per ogni figlio, che avevamo chiesto di inserire
nel dl di aprile.
Negli 80 miliardi di euro che saranno messi a disposizione non può non esserci questo assegno.
Almeno fino a dicembre. È l’unica misura in grado di assolvere a un duplice scopo: affrontare
l’emergenza e far ripartire il Paese. Né a ciò possono valere i vari bonus istituiti dal decreto, che
non prevedono una modulazione secondo i carichi familiari e, in particolare,in base al numero dei
figli ed alla presenza di anziani, malati o disabili nel nucleo familiare
Una seconda richiesta era quella di soluzioni concrete e immediate affinché le famiglie potessero
conciliare serenamente il lavoro e l’attività di cura dei propri cari a casa, specialmente dei figli
minori, costretti ancora a casa dalla chiusura delle scuole. Ciò vale in particolare per le famiglie dei
portatori di disabilità , da ormai tre mesi senza fisioterapia, per i quali chiediamo la possibilità di
fruire di una assistenza specialistica domiciliare
Non andavano, altresì, dimenticate le scuole paritarie, le quali sono parte integrante del sistema
pubblico d’istruzione ai sensi della L. 62/2000. Queste svolgono una missione “sussidiaria” – e non
contrapposta – a quella statale. Intervenire a loro favore significa rivolgere lo sguardo a 900.000
alunni ed a 180.000 lavoratori.
Il DL passa ora all’esame del Parlamento che, per le prerogative proprie, democraticamente dovrà
esigerne un esame approfondito da parte degli eletti, rifiutando di esprimere un silenzioso voto di
fiducia.
Contiamo quindi sul Suo attento esame e giudizio.
Al fine di dare il nostro contributo all’imminente dibattito parlamentare, abbiamo avviato, grazie
alle 586 associazioni aderenti al Forum nazionale, una campagna di ascolto.
Essa si è tradotta nella redazione di alcune proposte emendative al DL succitato, che alleghiamo
alla presente, con cui dare alle famiglie italiane diretti sostegni calibrati sul numero dei figli, e
sulle quali confidiamo di poterci confrontare con Lei
Le partecipo la mia totale disponibilità a sentirci.
Cordialmente,
Avv. Aldo VANGI
Ref. Forum Associazioni
Familiari Puglia
cell. 333-7357237 Dott.sa Lodovica CARLI
Presidente Regionale
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