Dal 29 marzo è attivo il sistema di foto trappole a Brindisi. Si tratta di un impianto di telecamere sistemate in alcune zone dove è stato riscontrato l’abbandono indiscriminato e reiterato di rifiuti. Lo scopo è quello di multare i trasgressori e, al contempo, limitare il fenomeno che incide pesantemente sulle percentuali di raccolta differenziata. In questi primi giorni sono stati visionati i primi filmati dagli operatori del Nucleo di polizia ecologico-ambientale della Polizia locale: saranno nove le multe emesse in relazione alla prima settimana di attivazione del servizio.
“Non sono le foto che avrei voluto vedere – dichiara il sindaco Riccardo Rossi -, ritraggono uomini e donne di varie età che gettano sacchi di immondizia, materiale di risulta, televisori, rifiuti ingombranti e lo fanno con grande disinvoltura. C’è anche un uomo che, dopo aver buttato rifiuti, espleta i propri bisogni in strada. Provo rabbia e amarezza per tutto questo; non è il senso di comunità che con gli assessori, i consiglieri e tutta l’amministrazione stiamo provando a costruire. È un fallimento, il cui unico rimedio al momento è individuare i trasgressori con le foto trappole e procedere con le multe. Per qualcuno ci sarà anche una denuncia penale per atti osceni. Spero sia solo una fase transitoria per la città e che anche la persona più incivile capisca che smaltire i propri rifiuti secondo le regole della comunità sia un suo dovere. Mi auguro di raccontare presto una città più pulita, e l’aumento della percentuale di raccolta differenziata. Noi continueremo a fare la nostra parte”.