Sant’Antonio Abate viene celebrato il 17 gennaio. E’ una festa molto sentita in Italia: si tratta del santo protettore degli animali domestici. Ogni anno, in occasione della sua festa, si portano a benedire gli animali.
La storia di Sant’Antonio Abate, vissuto nel III secolo dopo Cristo, ricorda molto quella di San Francesco e le affinità sono numerose. Come il santo di Assisi, anche Antonio Abate amava gli animali e donò tutto ciò che possedeva ai poveri e ai bisognosi, per poi prendere la via del deserto e vivere come un eremita, in solitudine, dedicando ogni momento della propria vita alla preghiera e alla meditazione. Per i più, però, Sant’Antonio è il santo protettore degli animali domestici.
L’iconografia del santo lo rappresenta spesso con un maiale ai suoi piedi o un maialino in braccio. Questo legame viene spiegato da alcune narrazioni, tra le quali, la più famosa, è quella di Abate che, per rubare il fuoco infernale e farne dono agli uomini, discese nell’oltretomba e per distrarre i demoni mandò tra loro il suo maialino con una campanella legata al collo, in modo da creare confusione.
Il fuoco è, infatti, un altro dei simboli con cui viene spesso rappresentato il santo, chiamato anche Sant’Antonio del Fuoco per la sua capacità di guarire dal Fuoco di Sant’Antonio, con cui un tempo si definivano molte malattie della pelle che venivano curate dai monaci Antoniani con unguenti medicamentosi ricavati dal grasso dei maiali unito ad erbe officinali.