Home Attualità Accese le luminarie della Festa Patronale si sono spente le critiche sui social

Accese le luminarie della Festa Patronale si sono spente le critiche sui social

da Cosimo Saracino
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Con il suono solenne del Campanone ieri sera si è dato avvio ai festeggiamenti in onore della nostra protettrice la Madonna del Carmine. Fino a quel momento tutta la festa era stata immaginata sui social con una serie di critiche e polemiche che hanno segnato non poco la generosità dei componenti il Comitato Feste Patronali. Solo la realtà delle cose ha superato i dubbi e le incertezze che molti mesagnesi crtiticoni avevano posto. Le luci della galleria, la cassa armonica sui generis con le stelle al posto della copertura, i camioncini del food spostati dal Castello su via Brindisi, Suor Cristina ad animare l’ultima sera e altre novità avevano fatto pensare ad una Festa Patronale che avrebbe lasciato il segno negativo nei ricordi di molti mesagnesi. Poi le luminarie si sono accese producendo un effetto con tanto colore e raffinato, la cassa armonica sembrava avere un pezzo di via lattea al posto della copertura, il Castello in bella mostra con tanto spazio per passeggiare e Suor Cristina tutta ancora da ascoltare.

La realtà ha superato l’immaginario dei social perchè è stata frutto del sacrificio e del contributo di tanti ma soprattutto del lavoro di un manipolo di persone che gratuitamente hanno messo a disposizione la loro esperienza e la loro onestà. Questa volta la realtà ha dato una risposta senza appello a chi ha la tastiera del cellulare sempre pronta a denigrare questa scelta oppure quest’altra novità. Certo si può fare di più e meglio. Si può ancora osare e far uscire l’organizzazione generale della Festa Patronale da retaggi del secolo scorso, ma ci vuole il lavoro di tutti e il contributo di ognuno. Dobbiamo imparare dai tanti mesagnesi che si trovano per svariate ragioni lontani da Mesagne. Loro si emozionano per ogni profumo, rumore, suono o luccichio che arriva dalla Festa Patronale. Stamattina due nostri concittadini di ritorno dal Canada si sono fermati sotto l’orologio di piazza IV Novembre semplicemente per ascoltare il suono delle campane della Chiesa Madre. “E’ un suono che tocca il cuore” ci ha detto uno di loro facendoci sentire fortunati perchè quel suono possiamo deciderlo di sentirlo in qualsiasi momento. Toccante anche l’affetto che ci è stato tributato durante la diretta di ieri sera, parole di incoraggiamento dalla Germania, dal Belgio, dalla Spagna e da altre parti del mondo ci hanno fatto capire che la mesagnesità è una malattia da cui è difficile guarire. Eppure chi critica è sempre il mesagnese che vive in città ma si sente lontano dal cuore di questo paese.

Vogliamo chiudere queste riflessioni con l’immagine del bambino dietro la banda da giro che questa mattina ha attraversato le vie del centro sotrico. Uno scatto che vale il lavoro fatto in questi mesi dal Comintato Feste Patronali e che deve spingere questi nostri amici a continuare ad impegnarsi con generosità. Questo bambino era in giro con la sua bicicletta, appena ha visto la banda è andato a casa ha preso il tamburello comprato ieri sera sulle bancarelle e si è messo a suonare. Come se stesse prestando anche lui il servizio bandistico. Ecco il messaggio da lanciare a tutti: mettiamoci a disposizione per questo momento di popolo con le cose che abbiamo senza pensare a criticare ma facendo e basta! Buona festa a tutti. Cosimo Saracino

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