Nell’ambito del progetto “Una canzone per la scuola”, tenuto dal prof. Enrico Cervellera, un nutrito gruppo di studenti, costituito in gran parte dalle classi IIAA e IIBB della SMS “Materdona-Moro”, ha partecipato attivamente alla nascita di una canzone. La sezione rap del brano prende le mosse proprio da un brainstorming durante il quale il Docente ha raccolto alcune immagini, alcuni ricordi, legati alla situazione contingente della Scuola. Il brano porta un titolo che suona come una speranza, “Acqua passata”, in quello che è stato l’anno zero per tutte le scuole. Originariamente pensato come un inno scolastico, si trasforma in un omaggio a una delle figure cardine della Ns. scuola, la prof.ssa Carla Malorgio, scomparsa prematuramente lo scorso febbraio. Provati dall’irreparabile, Docenti e alunni hanno serrato i ranghi, ritrovandosi ancora più uniti nel momento dello sconforto. E non poteva, dunque, non essere che un tributo alla figura didattica di questa Professoressa, ovunque conosciuta e stimata. “Questo progetto è stato un’esperienza didattica unica”, racconta Cervellera.
E continua: “Dopo i primi incontri ho spiegato ai ragazzi avrei desiderato inserire un omaggio alla Prof. Malorgio, raccontando sommarimante quanto fosse stato difficile per noi Prof continuare, malgrado il dolore. La risposta dei ragazzi è stata meravigliosa. Da subito hanno spostato l’idea, mostrandosi entusiasti di ricercare, anche in una canzone, quella serenità, pur effimera, cui tutti abbiamo anelato nei lunghi mesi di lockdown. Ricordare vuol dire favorire il perdurare della memoria e questa canzone prova a raccontare nove difficili mesi di scuola, visti da dentro”. Un brano, “Acqua passata” realizzato quasi in toto con riprese di fortuna, col cellulare, secondo quanto dettato dalle ordinanze che hanno deciso i lunghi periodi di chiusura. Allo stesso hanno contribuito i professori Raffaele Leo (sax elettronico), già collaboratore di Cervellera per altri progetti, il prof. Giuseppe Prenna (trombone), lo stesso DS Salvatore Fiore (chitarra acustica) e la prof.ssa Francesca Palmisano (violino). Anche quest’anno l’alunno Nicolò Pacciolla, studente dei corsi di Strumento Musicale , ha prestato il suo talento e la sua tromba per registrare il tema principale di della canzone. “Ho sentito la fiducia di Fiore. – spiega Cervellera – Il Dirigente mi ha lasciato totale libertà espressiva.
Addirittura, neanche al momento della sua incisione non ha voluto sentire altro che non fossero le sue battute. E nulla del testo. I miei complimenti vanno ai ragazzi, che pur nelle difficoltà e nelle ristrettezze di una didattica confinata spesso al rapporto in DaD, hanno dato il meglio di loro, gettando, come si dice, il cuore oltre l’ostacolo”. A supportarli durante le lezioni, anche alcuni dei docenti curricolari, i quali hanno contribuito, con la loro creatività, a trovare soluzioni originali per alcuni passaggi compositivi più ostici. Così la prof.ssa Arena ha scelto la parola “giostra” per la chiusa del brano, la prof.ssa Castrignanò ha suggerito un aggettivo dimostrativo che ha reso più vivescente il passaggio dove si parla della malinconia per i compiti in classe. E, ancora, la prof.ssa Pennetta ha animato la costruzione della sezione rap, insieme ad altri docenti, che hanno donato, ciascuno con la propria sensibilità e spirito partecipativo, qualcosa ai ragazzi che hanno seguito il corso.
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