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Addio a Cosimo Pulieri

da Cosimo Saracino

Aveva 85 anni e per tutta la sua vita è stato fedele all’ex Partito Comunista ed ha girato e conosciuto l’Italia grazie anche agli scioperi organizzati dalla Cgil. Oggi è morto Cosimo Pulieri conosciuto in città come “Cocu Lu Maruggesi”.

Nel 2022 il collega Tranquillino Cavallo raccontò la sua storia sul magazine BuoneNuove.

“Ha partecipato e pianto ai funerali di Enrico Berlinguer, Sandro Pertini e Luciano Lama. Occhi vispi, di battuta facile spesso lo si incontra nel centro storico seduto su un muretto o con le mani dietro la schiena attraversando i vicoli del cuore antico della città. I suoi ricordi sono preziosi e rimandano ad una Mesagne che non c’è più da tempo. Il dirigente politico del Pci mesagnese che lo ha colpito particolarmente, per la sua determinazione e onestà, è stato Luigi Montanaro, alias Garzone. Tra i suoi cimeli politici conserva una bandiera rossa del Pci che ha oltre 100 anni e gli fu regalata da Bruno Ferraro, vecchio dirigente del Pci mesagnese. Ha conservato così bene quella reliquia che adesso non ricorda più dove l’ha messa. Per il resto “Lu nunnu Cocu” è una persona particolarmente gradevole specialmente quando racconta episodi legati alla sua gioventù, ai figli, di cui va molto fiero, e ai numerosi fratelli e sorelle di cui è composta la sua famiglia. Oggi, a 80 anni compiuti, ha smesso di girare il Bel Paese e vive di ricordi che racconta nostalgicamente ai figli, ai nipoti e ai tanti amici che ha a Mesagne. Lui è Cosimo Pulieri, “Lu maruggesi”, perché nativo di Maruggio, in provincia di Taranto. “Ho iniziato a lavorare in campagna fin da piccolo. Mio padre mi portava con lui per aiutarlo. Erano anni di crisi in cui la vita era particolarmente dura, fatta di molte restrizioni e rinunce. A 14 anni ero già iscritto alla Cgil. Fin da giovane ho sempre lavorato in campagna in cui svolgevo tutti i lavori necessari. Sapevo potare gli alberi e zappare. Ho lavorato per molti anni nell’azienda agricola del barone Terribile”. Nel 1958 si iscrive al Partito Comunista italiano e continua a girare l’Italia e non solo. “Ricordo con piacere un viaggio che abbiamo fatto con i miei compagni a Bruxelles per protestare contro la gestione della mezzadria, pur non avendo io nemmeno un metro quadrato di terra da coltivare. Ero giovane e mi piaceva andare in giro per protestare al fine di ottenere maggiori diritti”. “Ricordo che durante tali manifestazioni avevo con me una canna da pesca che allungavo e su cui legavo le bandiere della Cgil e del Pci. Vessilli che si vedevano da lontano, erano il mio orgoglio”. Tra le centinaia di manifestazioni cui ha aderito quella che maggiormente lo ha colpito è stata la partecipazione ai funerali di Berlinguer: “C’era un fiume di gente, dirigenti del Pci, ma anche del mondo cattolico. Ricordo i tanti sacerdoti e suore presenti. Mi sono commosso quando in via delle Botteghe Oscure siamo passati velocemente davanti al feretro di Berlinguer, un’emozione che non dimenticherò mai”. Cosimo Pulieri in tutti questi anni è rimasto sempre fedele agli ideali della sinistra italiana: “Ho sempre votato prima il Pci e poi tutte le altre formazioni in cui si è trasformato. E oggi voto ancora Pd”.

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