La storia di Bruno Neglia è una testimonianza toccante di dignità, rispetto per la famiglia e legame indissolubile con la sua terra natia, Mesagne. Nato l’8 ottobre 1948, Bruno era l’ultimo di otto figli di Antonio Neglia e Francesca Pagliara, agricoltori di professione. La sua infanzia, come quella di molti suoi coetanei, fu segnata dalla povertà e dalla mancanza di opportunità nella piccola città pugliese.
A soli diciotto anni, dopo la morte della madre nel 1966, Bruno prese una decisione coraggiosa: lasciare Mesagne per cercare un futuro migliore. Grazie all’aiuto di uno zio, si recò in Brasile, a San Paolo, dove si riunì con il fratello Giuseppe, emigrato nel 1954. Giuseppe lo accolse nella sua casa e gli offrì un lavoro nella sua azienda. Bruno, ragazzo talentuoso e rapido nell’apprendere, si adattò presto alla nuova vita.
Nel 1970, Bruno sposò Antonietta, originaria di Frosinone, conosciuta a San Paolo. La coppia ebbe tre figli: Cristina, Angelo e Alessandra. Nonostante la distanza di 9.757 chilometri dalla sua terra natia, Bruno non smise mai di pensare alla sua famiglia in Italia. Le telefonate periodiche con i fratelli erano un tuffo nel passato, un modo per mantenere vivo il legame con le proprie radici.
La vita di Bruno fu segnata da molte gioie, ma anche da dolori profondi. La perdita più grande fu quella del figlio Angelo, stroncato da una malattia a soli 38 anni. Bruno soffrì molto anche per la scomparsa di parenti e amici, ma trovò sempre la forza di andare avanti.
Negli anni, Bruno tornò a Mesagne solo poche volte, meno di cinque in sessant’anni. L’ultima visita avvenne diciassette anni fa, una delle prime nel 1977 in occasione della morte del padre. Al suo arrivo in aeroporto, fu accolto da quaranta parenti e trascorse tre mesi tra i suoi cari e gli amici d’infanzia. Le sue serate erano un’esplosione di ricordi, tra una sigaretta e un buon bicchiere di whisky. La sua voce catalizzava l’attenzione e i suoi consigli di vita commuovevano chiunque lo ascoltasse. Un uomo amato da tutti e un grande esempio per i giovani.
All’inizio di giugno, Bruno era pronto a tornare a Mesagne per riabbracciare per l’ultima volta i suoi due fratelli ancora in vita, Maria e Vincenzo, e i suoi nipoti. Tuttavia, un destino crudele gli giocò una brutta carta. Poco prima della partenza, scoprì di avere un male incurabile. Fu costretto a rinunciare al suo ultimo desiderio di tornare in Italia. Bruno ci lasciò il 22 luglio.
La notizia della sua morte giunse dal Brasile, sconvolgendo i suoi familiari che lo aspettavano con ansia. La morte pose fine alla speranza di un ultimo abbraccio, ma non cancellò il ricordo di un uomo che aveva sempre mantenuto vivo l’amore per le sue radici. Oggi, alle 18:30, nella Chiesa di San Giuseppe, Don Angelo Galeone celebrerà una messa in suo suffragio, scelta dai fratelli per la vecchia amicizia e stima che li univa.
La storia di Bruno Neglia è un racconto di sacrificio, amore e tenacia. Un uomo che ha avuto il coraggio di cambiare la sua vita senza mai dimenticare le sue origini. Un esempio di come, anche a migliaia di chilometri di distanza, si possa mantenere vivo il legame con la propria terra e la propria famiglia.