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Addio Papa Francesco – di Giancarlo Canuto

da Redazione
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Hai vissuto con intensità la tua vita: da giovane, sotto la dittatura, in mezzo alla povertà del Sud del Mondo, nelle contraddizioni di un Ordine religioso complesso, a capo della Chiesa nel suo momento più cupo e in un mondo tra Epidemie e Follie dove tutto pare precipitare.
In ogni fase della tua vita hai provato con autenticità a lasciare una “impronta” del tuo passaggio, quando eri forte e quando eri debole, quando eri sano e quando eri malato.
Un “gigante” in un mondo di nani, un “testimone” in mezzo a tanti maestri.
Starai sorridendo di tanti intellettuali inaciditi e autoreferenziali che ti fanno le pulci individuando le tue mancanze come se già tu, per primo, non sai di averne, come tutte le persone normali.
Mentre ti fa alterare la falsità di tutti quei potenti, e non, che si inginocchiano davanti a te in questi giorni senza aver smesso per un attimo di massacrare e di emarginare, di odiare e di dividere. In vita non hai mai nascosto la tua irritazione e stavi alla larga da questa gente per quanto potevi.
Da credente hai vissuto, parlato e scritto senza distinguere mai il Vangelo dalla Vita, il Pregare dall’Agire, il Dolore dell’Umanità dalla sua Bellezza e lo hai fatto mentre eravamo (e siamo) condizionati da chi “spacca il capello” per stabilire cosa tocca alla Chiesa e cosa no, cosa sia spiritualità e cosa la materialità. Hai saputo annullare, quasi senza sforzo, la distanza siderale di tanto agire cristiano dalla sofferenza del mondo.
Ma soprattutto quando pure tu sei diventato “potente” e “ricco” il ruolo non t’ha cambiato, come succede praticamente a tutti. Hai continuato a restare povero lottando contro privilegi, prestigio e benessere. Ma non a parole, coi fatti, fin dal primo minuto per il poverello di Assisi che hai voluto ricordare col suo nome, per la scelta di dormire fuori dai “palazzi” e per le scarpe da indossare e che ora porti con te nell’ultimo viaggio: tutti simboli della persona che non hai mai smesso di essere.
Tutto questo (e tanto altro ancora) il popolo lo ha percepito benissimo e ti ha amato. Un popolo smarrito che ti ha “sentito” Testimone autentico eleggendoti in tanti, credenti e non, come un riferimento.
Ma siccome questa autenticità oggi è così rara il vuoto che lasci è immenso e adesso, per tutti noi altri, tutto diventa molto più difficile. Certamente questa stagione così violenta e arida passerà ma frattanto i poveri, i diseredati, i profughi, i pacifici e i nonviolenti si sentiranno ancora più soli.
Addio Papa Francesco
Mesagne (Br), 26 aprile 2025 giorno del funerale in Piazza San Pietro a Roma

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