Tre giovani ulivi arricchiranno il patrimonio verde dell’ospedale Perrino di Brindisi. A donare le piante, domani mattina alle 11:45, saranno due associazioni di motociclisti: Due ruote per la Speranza e Free Chapter V45 Harley Group Umbria.
Le associazioni raggruppano appassionati di motociclette di grossa cilindrata. A Brindisi i gruppi sono in via di costituzione formale, ma nel frattempo contano già i primi aderenti.
A consegnare gli alberelli in ospedale saranno i rappresentanti locali dei due gruppi, e cioè per il primo, più specificamente dedito alla beneficenza, Faraj Esmaeil Zadeh, che nella vita è un tecnico di produzione su navi da crociera e studia Giurisprudenza a Taranto; e per il secondo Roberto Ostuni che presta servizio nel corpo dei Vigili del Fuoco.
Nessun rischio di assembramento: non ci sarà la parata di motori rombanti che abitualmente caratterizza manifestazioni del genere. A renderla impraticabile, le misure di sicurezza anti-Covid. Prima di arrivare al Perrino, la delegazione dei motociclisti regalerà altre due piante di ulivo, a testa, all’associazione di volontari Fratellanza popolare di San Vito dei Normanni ed alla locale compagnia dei Carabinieri.
Gli ulivi vengono donati in segno di riconoscenza per gli sforzi profusi in questi mesi dai soggetti in prima linea nel territorio brindisino contro la terribile epidemia: i volontari, le forze dell’ordine e, soprattutto, medici ed infermieri. Non sono stati scelti a caso: oltre ad essere uno degli emblemi della Puglia sono infatti noti per le caratteristiche di resistenza a condizioni ambientali difficili e longevità.
“Che questi alberi, simbolo di una grande terra – ha detto Faraj Esmaeil Zadeh – ricordino a tutti l’ abnegazione e lo spirito di servizio dimostrato da questi splendidi esseri umani durante la pandemia”:
“Agli ospedali di Brindisi – continua Faraj, che è di origine iraniana – sono legato, li ho frequentati sin da bambino. Mia madre ha lavorato come infermiera, prima al Di Summa e successivamente al Perrino”.
Gli ulivi donati sono della cultivar leccino, una varietà resistente alla xylella. Hanno un anno e mezzo di vita, e misurano al massimo 130 centimetri. Una scelta non casuale: è un auspicio di crescita. E quindi di speranza nel futuro.