Un maggio all’insegna del cinema, quello che è alle porte a Mesagne. Un doppio titolo per ogni fine settimana, otto pellicole in tutto con tre proiezioni ogni sabato e domenica. Una rassegna da non perdere protagonista nel Teatro Comunale di Mesagne, quattro fine settimana pensati per tenere la famiglia stretta attorno alla meraviglia dei film più amati dell’ultima stagione.
Si comincia il 5 e 6 maggio con «Coco» (ore 16.30), il film ambientato in Messico durante il Dìa de Muertos che racconta la storia del giovane Miguel e della sua irrefrenabile passione per la musica. Diretto da Lee Unkrich e Adrian Molina, la pellicola, uscita nei cinema italiani a Natale 2017, si è aggiudicata diversi riconoscimenti come miglior film d’animazione dell’anno. A seguire (ore 18.30 e 20.30) «Come un gatto in tangenziale», la deliziosa commedia di Riccardo Milani che schiera Antonio Albanese nel ruolo di un idealista benestante del centro che incontra una proletaria della peggior periferia, interpretata da Paola Cortellesi.
Il week-end successivo, 12 e 13 maggio, nella sala mesagnese sarà proiettato «Ferdinand» (ore 16.30): basata sul libro del 1936 «La storia del toro Ferdinando», l’avventura animata porta sul grande schermo tutta la simpatia di un protagonista davvero speciale, che aiuterà piccoli e grandi spettatori a riflettere sul senso delle azioni umane nei confronti degli animali, sempre indifesi qualunque sia la loro stazza. Segue «La forma dell’acqua» (ore 18.30 e 20.30), vincitore di ben tre premi Oscar: miglior film, miglior scenografia e miglior colonna sonora. Dopo il Leone d’oro all’ultima Mostra del cinema di Venezia, l’ennesimo riconoscimento per quest’opera commovente che racconta un’insolita storia d’amore dal sapore fantasy ambientata all’inizio dei Sessanta, in America, sullo sfondo della guerra fredda.
La rassegna continua il 18 e 19 maggio con «Belle & Sebastien» (ore 16.30), terzo capitolo della saga di «Belle & Sebastien», film francese sull’amicizia tra un bimbo orfano e una grande e candida femmina di patou, il cane di montagna dei Pirenei. La storia mantiene l’ambientazione alpina ma stavolta il regista mette in scena il disperato tentativo dell’ormai dodicenne Sebastien di non far cadere Belle e i suoi cuccioli nelle mani del suo perfido padrone. Il pomeriggio prosegue con la doppia proiezione di «Chiamami col tuo nome» (ore 18.30 e 20.30), vincitore del premio Oscar per la migliore sceneggiatura non originale: tratto dell’omonimo romanzo di André Aciman e girato nella campagna lombarda, il film racconta un’estate italiana in cui il giovane Elio vivrà le sue prime esperienze sentimentali dopo l’incontro con uno studente americano, Oliver.
«I primitivi» (ore 16.30) è il titolo del primo film in rassegna il 26 e 27 maggio, ultimo week-end del mese. Il lungometraggio è ambientato nella Preistoria. Da una parte, a rappresentare l’Età della Pietra, ci sono i cavernicoli, dediti alla caccia dei conigli, dall’altra c’è l’Età del Bronzo con la sue ruspe, la prosperità e la passione per il calcio. Dag è pronto a tutto per salvare la valle dei cavernicoli, prossima a diventare una miniera di carbone, e decide di sfidare in una partita di calcio, i fortissimi giocatori bronzei. Ad aiutarlo tutti gli altri membri della comunità e un’abitante dell’età del bronzo che sogna di diventare calciatrice. Il secondo titolo del week-end è «Io sono Tempesta» (ore 18.30 e 20.30), film di Daniele Luchetti con Marco Giallini ed Elio Germano. Al centro il divario tra ricchi e poveri e l’amara consapevolezza che questa divergenza non si potrà mai colmare. «Io sono Tempesta» pone l’accento su un personaggio di pirandelliana memoria che indossa la maschera del cinismo, del malaffare e della truffa, forse per un unico obiettivo: dimostrare al padre, che lo ha sempre criticato, il suo valore.