Ha avuto inizio oggi, presso l’Aula Magna dell’IISS “Epifanio Ferdinando” di Mesagne (BR), il percorso “Giovani e Memoria 2019-2020”. Il progetto, giunto alla quarta edizione, è finalizzato ad offrire agli studenti delle quarte classi dei diversi indirizzi dell’istituto, occasioni di riflessione e di approfondimento sul tema della Shoah.
Il temi dei singoli incontri, secondo il calendario allegato, riguarderanno l’analisi della situazione storica dell’Europa tra le due guerre mondiali e la nascita dei fascismi e del nazismo, il ruolo della propaganda nelle dittature nazi-fasciste, il contenuto delle leggi razziali in Germania e in Italia, la storia della questione ebraica in Europa, l’universo concentrazionario durante la seconda guerra mondiale, la storia della resistenza europea al nazifascismo e in particolare gli episodi della resistenza ebraica nei ghetti europei e nei campi di concentramento e di sterminio, il ruolo delle grandi industrie tedesche nel periodo nazista e lo sfruttamento del lavoro dei deportati, il significato del concetto di memoria e il senso del male nella cultura e nella religiosità ebraica. Sono previsti incontri con testimoni e con autori di libri e pubblicazioni.
Il progetto, a cui aderiscono oltre 100 studenti, costituisce un punto qualificante della proposta formativa dell’Istituto ed assume quest’anno un significato particolare perchè, a distanza di ottanta anni dall’emanazione delle «Leggi razziali » volute dal regime fascista, (con le quali furono create le premesse per la persecuzione nei confronti degli Ebrei italiani, per la loro deportazione e per il loro sterminio), aumentano nel Paese preoccupanti episodi di intolleranza, di xenofobia e di razzismo. Il ciclo di incontri è aperto alla partecipazione di tutti i cittadini, le scuole e le associazioni del territorio. A conclusione dell’intenso percorso formativo è prevista la visita di alcuni luoghi, simbolo della Shoah: i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau in Polonia, a pochi chilometri dalla città di Cracovia.
In apertura del primo incontro, il responsabile del progetto “ Giovani e Memoria 2019-2020”, Prof. Salvatore Lezzi, nel ringraziare il D.S. prof Aldo Guglielmi e tutti i docenti che in diversi modi collaborano da anni alla realizzazione del percorso, oltre che agli alunni che in misura sempre crescente dimostrano attenzione ed interesse per l’iniziativa, ha voluto dedicare l’iniziativa all’opera di coraggiosa testimonianza quotidianamente resa dall’On.le Senatrice Liliana Segre, alla quale è stato inviato un messaggio di vicinanza e di gratitudine.
ECCO IL TESTO DELLA LETTERA:
Carissima Liliana Segre,
Ci scusiamo se ci rivolgiamo a lei con un tono così familiare, ma sentiamo di volerle esprimere non solo la nostra vicinanza morale e la nostra indignazione, ma soprattutto il nostro affetto e la profonda tristezza che ci segna, mentre apprendiamo quello che le sta accadendo.
Chi le scrive sono gli alunni e i docenti dell’IISS “Epifanio Ferdinando” di Mesagne, un comune della provincia di Brindisi, in Puglia, che ormai da anni organizza puntualmente un percorso di approfondimento e sensibilizzazione sui temi della Shoah, che culmina nella visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.
Nel corso degli anni abbiamo avuto modo di ospitare testimoni diretti ed indiretti dell’Olocausto e di analizzare il fenomeno sotto più aspetti, grazie ad incontri con esperti e studiosi del tema. Questo oggi ci rende, quindi, ancora più stupiti e dispiaciuti, poiché ci pare assolutamente assurdo che una donna come lei, che ha vissuto quegli orrori che noi conosciamo solo tramite le parole di altri, ma che soprattutto ha speso la vita cercando di parlare ai giovani e spiegando loro quanto sia inutile e dannoso l’odio, oggi ne sia una vittima. Crediamo che ogni uomo onesto e civile, ogni persona di buona volontà, abbia oggi il dovere di esprimerle la sua vicinanza e di protestare a viva voce contro la pericolosa deriva che sta prendendo la nostra democrazia.
Noi vogliamo farlo proprio nella giornata di apertura del nostro percorso, perché crediamo che bisogna avere il coraggio di ricordare e testimoniare la verità soprattutto quando essa è in pericolo, quando vorrebbero imbavagliare la bocca di chi testimonia quello che è stato e far sentire ancora più forte il grido di chi dice no a ogni forma di razzismo e discriminazione.
La ringraziamo, senatrice Segre, perché continua a darci prova del suo coraggio non arrendendosi nemmeno in situazioni così umilianti, come possedere una scorta perché in pericolo solo per essere stata una deportata. Grazie per essere il nostro esempio di libertà e caparbietà, grazie perché continua a dimostrare a tutti che l’amore e la verità possono vincere sull’odio e c’è ancora speranza di cambiare il nostro mondo malato.