Home Politica Amati si candida nella lista “Per la Puglia con Decaro”

Amati si candida nella lista “Per la Puglia con Decaro”

da Redazione

Dopo la mancata candidatura nelle liste del Partito Democratico, Fabiano Amato scioglie la riserva e annuncia la discesa in campo come consigliere in un lungo post sui social. Amato scrive: Mi candido… ancora da qui, dall’ufficio di strada, quello di ogni giorno dell’anno, e voi condividetelo e fatelo sapere.

Mi candido… nella lista blu di Antonio Decaro, “Per la Puglia con Decaro”.

“Chi ha fatto, farà!”
Sembra un proverbio e un po’ lo è. Detto un po’ più lungo significa che “quando hai da far fare qualcosa a qualcuno, falla fare a chi ha già tanto da fare”.
Come sono passati questi cinque anni? Li abbiamo vissuti assieme; vi ho tenuto sempre aggiornati, a volte in maniera esuberante e a ogni ora del giorno e, a volte, della notte.
Li abbiamo passati stando lontano dalla retorica di chi dice tanto senza dire niente, occupandoci di cose molto concrete e prendendo sempre posizioni chiare e nette. E quando una posizione era utile ma scomoda, e faceva pure perdere voti, ci ricordavamo sempre che le cose non valgono per quanto rendono ma per quanto costano e che, siccome i voti sono come i soldi, il risultato è che non si possono portare al cimitero.

“Chi ha fatto, farà!”
Cosa abbiamo fatto? Innanzitutto abbiamo lottato affinché trionfasse la vita nelle leggi, negli atti amministrativi e quindi nella realtà. Il trionfo della vita, attraverso decisioni accoglienti per i suggerimenti provenienti dalla scienza.
Sì, il trionfo della vita. E non è retorica ma cronaca.
A cominciare dai 12 bambini malati di SMA che oggi sarebbero morti o gravemente disabili e invece crescono in modo coerente e fanno le capriole. E da quella esperienza, generata dal dramma di Melissa, cominciò un’attività di riforma, attraverso numerose leggi culminate nel programma Genoma-Puglia, che ad oggi ha dato a decine di bambini la possibilità di sapere in anticipo di malattie gravi per ricevere le cure migliori o i più idonei monitoraggi. E tra qualche giorno, a Londra, avremo la possibilità di sentirci dire dal mondo che siamo i primi al mondo.

“Chi ha fatto, farà!”
Ci siamo occupati di tante cose, con risultati concreti. Se guardate questa pagina o cercate su internet, troverete un grande elenco di cose fatte a mia firma.
Innanzitutto la più grande opera compiuta sinora di edilizia sanitaria: il nuovo ospedale Monopoli-Fasano. Un ospedale regionale avanzatissimo e, aggiungo, “bellissimo”, alla condizione che a nessuno venga il desiderio di ammalarsi per andarlo a visitare. Su questo argomento non ho molto da aggiungere: ne ho parlato così tanto che voi sapete meglio di me com’è andata, quanto lo abbiamo sperato e quanto siamo tutti soddisfatti, compresi i nostri amici “profeti di sventura”.
E poi le leggi sulla lotta alla bronchiolite, al papilloma virus, ai tumori al seno (BRCA1 e 2) e al colon, alla SLA di origine genetica (SOD1 e 2), ai tumori del sangue con tecnologia CAR-T (ospedale Perrino centro trapianti), al diabete di tipo 1, alla celiachia e all’epatite C; le leggi sul diritto alle cure odontoiatriche per i disabili, sulla raccolta del sangue cordonale (emendamento Cloe), sul modo per alleviare uno dei più terribili rumori cerebrali (caschetto Optune); le leggi e gli atti amministrativi per far tornare pubblico il Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica (legge Mattia, eseguita in una battaglia quasi solitaria, con annesse denunce, contro la prepotenza della Fondazione San Raffaele della famiglia Angelucci) e la RSA di Ostuni, per realizzare il DH di oncoematologia del Perrino di Brindisi (lavori in corso e si sappia che ad oggi i malati vengono assistiti in un luogo impresentabile), per avviare il Centro malattie neuromuscolari e per far diventare eccellente l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII.

“Chi ha fatto, farà!”
Prima di tutto la salute, ma non mi sono occupato solo di salute.
Vi prego di pensare alla grande rivoluzione industriale in corso: l’intelligenza artificiale. In pochi mesi abbiamo messo in cantiere modelli di IA per la gestione del bollo auto e del bilancio regionale, e stiamo progettando un modello per gestire le gare d’appalto e seguire le donne in gravidanza. Ma questo è solo l’antipasto. Verrà un tempo (a brevissima scadenza) in cui tutto sarà IA.
E poi il Piano casa (quante polemiche inutili e insensate contro un settore ad altissima densità di posti di lavoro), l’esecuzione della legge “Amati” sugli estendimenti delle reti idriche (compreso il diritto degli abitanti delle contrade di Brindisi a vivere nell’igiene e nella dignità) e i contributi a tutte le gare podistiche pugliesi (le gloriose associazioni di questo mondo non avevano mai avuto aiuti).

“Chi ha fatto, farà!”
Certo, i temi di merito, concreti, prima di tutto. Ma anche il modo di fare politica ha la sua importanza.
Mi candido perché, dopo aver sentito le parole vuote del “vecchio” e del “nuovo”, ciò che vale è che “Chi ha fatto, farà!”
Certo, per decidere in quale lista sarei stato candidato ci hanno messo tempo e, alla fine il PD, come al solito, ha deciso di escludermi perché “sedotto” da una soluzione utile ad accodarsi (ahinoi!) all’ennesimo “sistema di potere” che tra breve occorrerà “smantellare”. Ricordatevi queste parole, mettetele a verbale e nei prossimi mesi emergeranno i nomi di chi ha provato a evitare questo prevedibile epilogo — e sono tanti — e chi lo ha invece assecondato.
In queste elezioni proverò a portarmi avanti con il lavoro di “smantellamento”, chiedendo di preferirmi a tutti i cittadini della provincia di Brindisi, compresi i dirigenti e i militanti politici fuori dai “giochi” (e nel PD, come negli altri partiti, ce ne sono); di preferirmi per continuare a fare ancora meglio le cose che abbiamo fatto e per arginare un’idea di politica fatta di negoziati (“io ti do, tu mi dai o mi darai”), di incarichi, di consulenze, di affidamenti di servizi a privati compiacenti e riconoscenti, e di tutto ciò che può servire a tutto, fuorché agli interessi delle persone.

“Chi ha fatto, farà!”
Io penso di aver fatto e, soprattutto, penso di poter fare meglio e di più, anche perché tutte le cose che ho fatto attendono ulteriore evoluzione. Le cose valgono se nascono in modo che il loro valore sia visibile a lungo o si predispongano a essere migliorate per allungarsi ancora di più nel tempo, perché il tempo della vita, non lo spazio delle cose e del potere, è la cosa più importante di cui disponiamo.
Non ho fatto niente da solo, ovviamente. Mi sono avvalso della consulenza di tanti specialisti, a cui ho guardato con ammirazione e ascoltato in silenzio. Per imparare e per poter portare nell’amministrazione pubblica il risultato del loro sapere. Li ringrazio, tutti, con tutto il mio cuore e penso di poter riferire loro il ringraziamento di voi tutti e di tutti i pugliesi.

“Chi ha fatto, farà!” Questo slogan, pronunciato come un proverbio, lo sento sempre tra un palpito e l’altro del cuore. E lo dico non per farmi risultare simpatico con una facile frase romantica, ma perché, alla fine della storia, chi ha fatto è certamente nelle condizioni di poter fare, e chi si mette nella condizione di fare può meglio rispondere alla domanda che prima o poi arriva: “Cosa ne hai fatto della tua vita?” Conosco un’unica risposta che vorrò dare, a un certo punto, a questa domanda: “L’ho spesa, bene o male non lo so, ma l’ho spesa, senza risparmio e per mantenermi fedele a chi me la diede.”

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