Riceviamo e pubblichiamo: Nella tarda serata di ieri 20 ottobre il Tribunale di Brindisi, Sezione Unica Penale in composizione monocratica, in persona del Giudice Dott.ssa Barbara Nestore, in esito a lunga Camera di consiglio tenuta al termine di un complesso processo durato oltre sei anni, ha assolto RAHO Cosimo, noto Presidente dell’A.S.D. “Sporting Club Andrea Raho” di Mesagne, difeso dall’Avv. Giovanni Luca Aresta.
Il Raho era accusato di delitti contro la persona del giovane mesagnese Falcone Luca: è stato assolto perché il fatto non sussiste. Duro colpo alla Procura della Repubblica di Brindisi e alla costituita Parte civile che, con pervicacia, hanno sostenuto negli anni la colpevolezza dell’uomo.
Di seguito i fatti asseritamente costituenti reato che, non poco, sconvolsero gli ambienti sportivi della cittadina mesagnese. Raho Cosimo, che negli anni ha subito un sequestro probatorio dell’intero complesso sportivo di “C.da Vasapulli”, operato nell’immediatezza dai Carabinieri appartenenti al Comando Stazione di Mesagne e poi convalidato dal Sost. Procuratore della Repubblica Dott. L. Buccheri, era imputato perché per colpa consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia, svolgendo attività di “affitto” di campo sportivo per il gioco del calcetto (attività asseritamente abusiva e con opere edilizie non autorizzate) ad un gruppo di ragazzi tra cui il Falcone Luca, non mantenendo gli impianti per detto gioco né provvedendo a che le “porte” dell’impianto fossero saldamente fissate al terreno e/o allestite (con sistemi di ancoraggio alla retrostante recinzione) in maniera tale da impedire il movimento, lo spostamento e la caduta, allorquando il Falcone medesimo, nel gioco in corso, si “aggrappava” con le braccia alla traversa per rimanere sospeso, la porta crollava scaraventando a terra il giovane giocatore che subiva gravissime lesioni cranio-facciali.
All’esito dell’istruttoria dibattimentale, che ha visto l’avvicendarsi di diversi sportivi e referenti del mondo calcistico mesagnese, il Giudice ha accolto la tesi sostenuta dall’Avv. Aresta secondo la quale, tra le tante altre, il Raho era tenuto a vigilare sul rispetto delle regole emanate dalla F.I.G.C. (Federazione Italiana Gioco del Calcio) per lo svolgimento delle gare nonché sull’applicazione delle norme di ordinaria prudenza volte a preservare la salute di coloro che usufruiscono del Centro sportivo gestito dall’Associazione. La Difesa ha così definitivamente dimostrato come, avuto riguardo alla natura e violenza di cui era connotata la condotta posta in esser dal Falcone (l’essersi aggrappato alla “porta” con le spalle rivolte al campo di gioco), costituiva azione “avventata, improvvida, esorbitante rispetto alla competizione sportiva in corso.
Il COMUNICATO STAMPA è diffuso a tutela dell’immagine pubblica del Raho Cosimo.
Avv. Giovanni Luca Aresta