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Come ogni anno con l’arrivo della primavera, per tutte le associazioni animaliste inizia il periodo peggiore dell’anno, a causa delle numerose cucciolate di cani randagi ,da curare, accudire e nel migliore dei casi riuscire a vore loro un’adozione consapevole. Da sempre il Cobriass ( coordinamento provinciale associazioni animaliste e ambientaliste) ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica verso una sana campagna di prevenzione e sterilizzazione, per evitare che ogni anno si ripeta, o che per lo meno non si incrementi, il fenomeno del randagismo. La cosa di cui siamo certi e’ che uno dei passi fondamentali per fare in modo che questo avvenga e’ una continua sensibilizzazione e comunicazione sul tema e una maggiore presenza in termini di regole e tutela da parte delle istituzioni deputate ad occuparsi del randagismo sul territorio di competenza.
Si possono attivare buone prassi con costi economici minimi se si ha una visione di prevenzione. Proprio in virtu’ di questo il 13 marzo 2021 come coordinamento fu deciso di scrivere una PEC al Servizio veterinario ASL/BR alla cortese attenzione del direttore generale Dott. Pasqualone con il seguente oggetto:
SOLLECITO CAMPAGNA DI STERILIZZAZIONE DEI CANI RANDAGI E PADRONALI.
Lo scopo della mail era quello di sollecitare una maggiore attenzione verso il fenomeno del randagismo attraverso dei punti precisi, risultanza di di una lunga esperienza sul campo, che riportiamo testualmente:
STERILIZZAZIONE cani randagi, attraverso una collaborazione , ai fini del censimento, con le ass. Animaliste per individuare branchi di randagi nelle zone rurali e nelle masserie( fonte certa delle innumerevoli cucciolate che ritroviamo sul territorio)
STERILIZZAZIONE dei cani padronali, focalizzando l’attenzione sulle fasce deboli, in cui purtroppo si registra un alto numero di animali accumulati e di facile riproduzione ( zone periferiche con alto disagio sociale). L’unica iniziativa da parte dell’ASL/Br risale al biennio 2010-2011. Successivamente nessuna azione intrapresa se non con la collaborazione di pochi professionisti che continuano a spendersi in questa direzione. Si chiede all’ Asl di mettere a disposizione i canili sanitari esistenti e ambulatori veterinari attrezzati ma mai utilizzati, conformi all’adeguamento delle normative vigenti, al fine di eseguire interventi di sterilizzazione dei cani randagi con conseguente reimmissione sul territorio (L.R.02/2020).
INCENTIVARE le sedute di sterilizzazione delle colonie feline , utilizzando tutti gli ambulatori attrezzati di sala chirurgica e tutti i sanitari ad ora disponibili, per evitare lunghi viaggi da parte dei volontari in ambulatori lontani dalla colonia di riferimento. Ad oggi si sterilizza una volta a settimana solo negli ambulatori di Cisternino, Francavilla Fontana, Brindisi.
CAMPAGNE DI MICROCHIP DAY gratuiti SENSIBILIZZAZIONE NELLE SCUOLE
Ad oggi purtroppo, a distanza di ben due anni, siamo rammaricati nel constatare che oltre a non aver mai ricevuto una risposta alla nostra comunicazione, nulla e’ stato di fatto eseguito per migliorare la situazione dei randagi sul territorio. Sono trascorsi due anni e la situazione e’ ancora completamente immutata anche per cio’ che riguarda i comuni inadempienti in materia di canili sanitari come: San Vito dei Normanni, Ceglie Messapica, Villa Castelli, Latiano, Cellino San Marco, Erchie, Oria, San Pietro Vernotico, completamente indifferenti al problema randagismo con la sola consapevolezza di spostare cani nei rifugi privati gravando seriamente sui conti pubblici a discapito del benessere animale.
Fiduciosi, questa volta di ricevere un cortese e piu’ celere riscontro da parte dell’ASL /BR , riproporremo la comunicazione anche ai direttori di dipartimento dell’area veterinaria e rispettivi direttori Area A e Area B. Inoltre riproporremo nuovamente al presidente della provincia (On. Matarrelli) affinché convochi una riunione urgente con tutti i sindaci della provincia , ASL e mondo associativo per stilare azioni comuni e linee programmatiche in sinergia.
Tutti i comuni per quanto concerne le loro responsabilità devono dotarsi di canile sanitario come previsto dalla nuova legge regionale 02/2020).
Per l’Asl il compito di mappare tutto il territorio rurale per individuare branchi di randagi da sterilizzare e reimmettere sul territorio e controllo delle masserie dove ci sono i focolai reali del nostro randagismo. Non chiediamo risposte immediate ma un serio lavoro di concerto fra tutti gli enti coinvolti per un obbiettivo comune: CONTRASTO AL RANDAGISMO. Ringraziamo l’impegno di pochi professionisti veterinari asl che perseguono da sempre a collaborare con Comuni e associazioni alla diminuzione del randagismo. Ricordiamo, come detto in altre sedi, che il randagismo è un fenomeno sociale , e dinamico, richiede pertanto impegno concreto da parte di tutti. NOI Ci SIAMO!