Il Coordinamento Istituzionale dell’Ambito numero 4 presieduto dal sindaco Molfetta ha approvato in data odierna il quarto Piano Sociale di Zona cioè il programma triennale (2018/20) dei servizi sociali riservati alle fasce sociali deboli nei 9 comuni ricadenti nell’ambito territoriale di riferimento.
Il nuovo Piano prevede la riconferma e la stabilizzazione dei servizi storici (integrazione scolastica, ADI, SAD, ADE, servizi residenziali e semiresidenziali) riservati prevalentemente alla disabilità e alla non autosufficienza, interventi di contrasto alle vecchie e nuove povertà (SIA/RED/REI) già avviati e una serie di misure ulteriori che definiscono un nuovo modello di welfare: il cosiddetto “welfare di comunità”. Si avvia con il nuovo piano una progettazione sociale condivisa capace di reclutare nuovi soggetti attivi e generare nuove pratiche di welfare leggero con cui garantire interventi di prossimità alle persone anziane sole, alle famiglie in difficoltà, ai soggetti a rischio emarginazione oltre alla possibilità di inserimento lavorativo.
Sulla base di questo presupposto sono stati sottoscritti diversi patti di collaborazione col privato sociale. L’Auser ha proposto di costruire una rete solidale fra i comuni dell’ambito per la raccolta e distribuzione di beni di prima necessità, Confagricoltura e Conf-cooperative BR hanno avanzato l’ipotesi di utilizzare gli orti sociali per l’inserimento lavorativo in agricoltura, l’ ISBEM, la coop Rinascita, il GAL hanno prodotto ipotesi di lavoro per sostenere l’inclusione dei migranti, le coop Divenire, Cresciamo Insieme, Io donna, propongono misure per l’affido familiare e interventi di contrasto alla violenza di genere, l’AVULS Mesagne, i SERT di Mesagne e Cellino, la Protezione civile di Torre Santa Susanna hanno proposto progetti mirati per la prevenzione delle dipendenze, trasporto disabili e interventi logistici per non autosufficienti.
Si afferma dunque la necessità di superare il vecchio modello incardinato sull’azione esclusiva dei Comuni e della ASL e si chiama in causa il protagonismo del privato e del volontariato sociale per costruire un sistema integrato ed una rete di servizi complementari. Ora il Piano passa all’approvazione dei singoli Consigli Comunali prima di essere sottoposto al vaglio della Regione.