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Arrestati i responsabili della rapina di San Silvestro all’Ufficio Postale di Vezzano Ligure

da Redazione
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Sono finiti in carcere due uomini originari di Brindisi, di 53 e 49 anni, ritenuti responsabili della rapina a mano armata messa a segno la mattina del 31 dicembre 2024 presso l’Ufficio Postale della località Prati di Vezzano Ligure (SP).

L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sarzana, con il supporto del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale della Spezia e dei militari della Compagnia di Brindisi. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale della Spezia su richiesta della Procura della Repubblica.

Quel mattino, poco prima delle 8, quattro uomini con il volto coperto attesero l’arrivo della direttrice dell’ufficio postale. Dopo averla minacciata con una pistola, la costrinsero ad aprire la porta di servizio. Poco dopo venne immobilizzata anche una collaboratrice, fatta entrare con l’inganno. I rapinatori attesero lo sblocco temporizzato di cassaforte e bancomat, riuscendo a impossessarsi di circa 140mila euro, per poi fuggire a piedi intimando alle vittime di non avvisare subito le forze dell’ordine.

Solo alle 8.30 la direttrice trovò il coraggio di chiamare il 112, permettendo l’intervento immediato dei Carabinieri di Sarzana e Spezia.

Le investigazioni hanno consentito di ricostruire i movimenti dei rapinatori, grazie a un’accurata analisi delle telecamere di sorveglianza. È emerso che nei giorni precedenti erano state rubate due auto nei dintorni di Vezzano, poi utilizzate per allontanarsi dalla provincia dopo il colpo.

Le indagini, proseguite con intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati, oltre a rivelare ulteriori responsabilità, in particolare per il 53enne. Quest’ultimo sarebbe infatti coinvolto in diversi furti su auto e appartamenti tra Abruzzo, Emilia-Romagna e Romagna nella primavera del 2025.

Singolare la tecnica impiegata: l’uomo utilizzava un disturbatore di frequenze (jammer) per bloccare la chiusura centralizzata dei veicoli, rubava eventuali chiavi di abitazioni custodite all’interno e le riponeva poi in auto per non destare sospetti. Per gli spostamenti usava inoltre documenti falsi con cui si registrava negli alberghi.

Durante le perquisizioni domiciliari sono stati rinvenuti un orologio Rolex di dubbia provenienza, strumenti da scasso, un jammer e due autovetture “pulite” dotate di doppio fondo per occultare la refurtiva.

I due arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Brindisi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria della Spezia. Intanto le indagini proseguono per identificare gli altri due complici ancora in fuga.

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