La mostra permanente “Picasso e l’altra metà del cielo”, che si sviluppa su Mesagne, Ostuni e Martina Franca, ci ha fatto conoscere più da vicino l’artista spagnolo attraverso le sue passioni per la pittura e per la ceramica. Ma c’è un volto meno noto di Pablo Picasso: quello di orafo le cui creazioni sono considerate delle vere opere d’arte. Spesso sconosciuti al grande pubblico, i gioielli creati da Pablo Picasso sono stati riprodotti da Rina Rizzi di Ars Regia a Mesagne. Il grande artista catalano all’inizio della sua carriera ha infatti creato gioielli, probabilmente con oro lavorato nel sud della Francia e con l’aiuto del suo dentista. Gli attrezzi utilizzati per curare i denti sono simili a quelli che si trovano nelle botteghe orafe.
Le riproduzioni di queste opere ora sono esposte nel laboratorio di Rina Rizzi collocato al civico 62 di piazza Vittorio Emanuele II che può essere considerato un concentrato di arte, stile e ricerca del bello. Insieme a Rina c’è Adele Zaccaria, analista del diamante. Due donne coraggiose che nel 2013 decisero di aprire a Mesagne questo avamposto di artigianato sempre al passo con i tempi da cui sono affiorate idee creative apprezzate sul territorio nazionale. La collezione Puglia Jewels ad esempio, che ha nei coni dei caratteristici trulli l’elemento distintivo, è oggi segno di inventiva e identità territoriale. Rina, designer del gioiello, si è fatta affascinare dal genio di Picasso. Ha ricercato e studiato nei minimi particolari i gioielli costruiti dall’artista spagnolo e donati a Françoise Gilot, la madre di due dei suoi figli: Claude e Paloma Picasso.
Tre pezzi unici battuti nelle aste di tutto il mondo a cifre esorbitanti. Il primo pezzo, forse il più importante, è una micro-scultura in argento, “Satiro”: minotauri, tori e corride erano frequenti nelle opere di Picasso e tornano anche nella sua produzione orafa. Il secondo è una spilla raffigurante il figlio di Picasso, Claude, di profilo, inciso sempre in argento. Il terzo è un disco rotondo che rappresenta il sole: in un quadro dal 1970 Carole Mallory è immortalata mentre lo indossa. Studiati nei particolari più nascosti sono stati riprodotti con la tecnica della cera persa e poi fatti fondere in argento. Tre opere d’arte che svelano un volto inedito del genio catalano e che possono essere ammirati in una teca della gioielleria Ars Regia di Mesagne. Cosimo Saracino