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Asl Brindisi: eccellenza sanitaria per Neurologia e Neurochirurgia del Perrino nel Programma Nazionale Esiti di Agenas

da Redazione

La Asl Brindisi registra un importante riconoscimento per la qualità delle prestazioni sanitarie erogate nell’ospedale Antonio Perrino. Le Unità operative complesse di Neurologia e Neurochirurgia si sono distinte per gli ottimi risultati conseguiti nel Programma Nazionale Esiti (PNE) 2024, pubblicato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), per l’ambito del sistema nervoso, rientrando nelle strutture sanitarie nazionali di livello “molto alto”.

I dati diffusi da Agenas, che rappresentano il principale strumento di valutazione delle performance assistenziali delle strutture ospedaliere italiane, attestano l’elevato livello qualitativo raggiunto dalle équipe mediche del Perrino nella gestione delle patologie neurologiche e neurochirurgiche, confermando la struttura ospedaliera brindisina come punto di riferimento sanitario di eccellenza nel panorama regionale e nazionale.

Un risultato che premia l’impegno quotidiano dei professionisti sanitari, l’investimento in tecnologie avanzate e l’attenzione costante ai percorsi di cura centrati sul paziente, elementi che caratterizzano l’attività delle due Unità operative guidate rispettivamente da Augusto Maria Rini e Francesco Romeo.

La Uoc di Neurologia del Perrino di Brindisi, con 6 posti letto di Stroke unit e 26 di degenza, è impegnata da molti anni non solo in attività di emergenza-urgenza, come l’ictus ischemico con le sue terapie tempo-dipendenti, ma anche nella gestione sempre più completa, in termini di offerta assistenziale, di persone affette da malattie neurologiche croniche e delle loro famiglie.

“Gli ultimi anni – ha dichiarato Augusto Rini, direttore della Neurologia del Perrino – si sono caratterizzati per alcune nuove terapie ad alta efficacia, soprattutto nell’ambito di malattie infiammatorie quali la sclerosi multipla, la miastenia gravis e altre patologie del sistema nervoso periferico. La nostra Uoc si è rapidamente adeguata a questa offerta terapeutica, riuscendo anche, grazie ad alcuni progetti finanziati da enti privati, dalla Regione Puglia e dal Ministero, a mettere al centro anche figure finora considerate marginali, come i caregivers, i pazienti affetti da patologie rare nell’ambito dei disturbi del movimento o coloro che soffrono di cefalea. Oltre a questo, la nostra unità è impegnata ormai da anni in protocolli di ricerca in vari settori come la sclerosi multipla, il Parkinson, l’epilessia, potendo offrire terapie sperimentali ai pazienti elegibili del nostro territorio”.

L’offerta assistenziale e terapeutica punta a ridurre la mobilità passiva verso centri extraregionali, come dimostrato dall’implementazione della Deep Brain Stimulation per il trattamento del Parkinson e dei disturbi del movimento, iniziata in Puglia proprio al Perrino dalla dottoressa Francesca Spagnolo nel 2017 e che è ancora oggi uno dei centri più attivi nel Centro-Sud Italia. “Il far bene non può prescindere da valide collaborazioni – ha continuato Rini -. Ne è di esempio non solo la storica collaborazione con la Neurochirurgia, diretta da Francesco Romeo, ma anche la più recente sinergia con l’Ematologia del nostro ospedale, diretta da Domenico Pastore, per il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche nella sclerosi multipla. Sempre nell’ambito delle collaborazioni, voglio ricordare anche la sinergia con le associazioni dei pazienti: la BrinParkinson ha destinato due borse di studio per fisioterapisti che coadiuvano le attività assistenziali dei pazienti affetti da Parkinson, per esempio”.

Ulteriori attività di spicco si evidenziano nell’ambito dei disturbi della memoria e delle demenze, il cui referente è Vincenzo De Marco, delle malattie neuromuscolari come la miastenia e le neuropatie, le cefalee e  l’epilessia con adesione a progetti regionali. Da evidenziare, inoltre, l’intensa attività svolta nel settore di Neurofisiopatologia, con molteplici indagini strumentali disponibili (Eeg, video-holter, Emg, potenziali evocati, esami neurofisiologici non invasivi che registrano le risposte elettriche del cervello a stimoli sensoriali, ecocolordoppler transcranico e Tsa). Il recente rinnovamento e potenziamento della pianta organica medica con l’arrivo di giovani specialisti ha contribuito, infine, all’avvio del Centro riabilitativo di Ceglie Messapica, in carico alla Asl Brindisi che ha scelto Augusto Rini per la direzione ad interim del settore codici 75, la neuroriabilitazione ad alta intensità per gravi cerebrolesioni acquisite. Un’offerta completa per gestire patologie acute e croniche, con impatto sociale altissimo in termini di disabilità.

La Uoc di Neurochirurgia del Perrino, diretta da Francesco Romeo, ha fra le sue riconosciute qualità nella gestione delle patologie di Neurochirurgia generale due specificità, la Neurochirurgia oncologica e la Neurochirurgia funzionale.

Per quel che riguarda la Neurochirurgia oncologica, i volumi assistenziali nel presidio brindisino sono in crescita, che significa più tumori cerebrali operati a Brindisi e meno “viaggi della speranza” verso altri centri regionali o extraregionali. Per dirla coi numeri, restando alle rilevazioni di Agenas, nel 2024 sono stati trattati dall’équipe di Romeo 41 tumori, il 13,6% di tutti gli interventi neurochirurgici eseguiti nell’anno. Per capire i progressi effettuati basti pensare che nel 2019 le neoplasie cerebrali operate a Brindisi sono state 26, pari all’8,7% del totale degli interventi neurochirurgici. Per dare il giusto rilievo alle cifre bisogna considerare che i tumori cerebrali sono tumori cosiddetti rari, circa l’1% di tutti i tumori che incidono sulla intera popolazione. “La Neurochirurgia oncologica – ha affermato Romeo – si caratterizza per il lavoro a stretto contatto e la collaborazione con anatomopatologi, neuroradiologi, oncologi,  radioterapisti e fisiatri per creare il team multidisciplinare e seguire nel migliore dei modi i pazienti oncologici nel percorso di diagnosi, trattamento chirurgico, prosecuzione dell’iter terapeutico e riabilitazione. In questo percorso si inserisce come valore aggiunto il progetto di Psicooncologia in corsia: siamo una delle poche Neurochirurgie in Italia ad avere per i pazienti oncologici e i loro familiari il supporto di uno psicologo in reparto”.

La Neurochirurgia funzionale, invece, si occupa tra l’altro di stimolazione cerebrale profonda e stimolazione spinale. “Siamo il centro di riferimento regionale – ha proseguito Romeo – per il trattamento chirurgico della malattia di Parkinson con la Dbs, la stimolazione cerebrale profonda, in stretta collaborazione con il dottor Piermassimo Proto e la Uoc di Neurologia: abbiamo trattato già 80 casi a partire dal gennaio 2017. Da alcuni anni abbiamo inoltre iniziato il trattamento del dolore cronico da fallimento della chirurgia spinale, nelle malattie neurologiche degenerative, nella polineuropatia diabetica, con la tecnica chirurgica di stimolazione spinale peridurale del midollo spinale”.

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