Home Dal Territorio Asl e L’isola che non c’è ospiti del vicepresidente della Camera dei deputati per la canonizzazione di Bartolo Longo

Asl e L’isola che non c’è ospiti del vicepresidente della Camera dei deputati per la canonizzazione di Bartolo Longo

da Redazione
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Una delegazione composta da rappresentanti istituzionali, componenti dell’associazione L’isola che non c’è e artisti è volata a Roma nei giorni scorsi per perorare la causa dell’intitolazione del carcere di Brindisi a Bartolo Longo da Latiano che sarà canonizzato santo 19 ottobre in piazza San Pietro da Papa Leone XIV. I rappresentanti del sodalizio, infatti, hanno accolto l’invito arrivato da Sergio Costa, vicepresidente della Camera dei Deputati, a presentare le manifestazioni in onore del beato latianese nella sala stampa di Montecitorio, mercoledì 24 settembre. “Sto seguendo – si legge nella lettera spedita da Costa all’associazione – le vostre iniziative correlate alla prossima canonizzazione del beato Bartolo Longo. Nella mia veste di vicepresidente della Camera dei Deputati, ho pensato che queste idee siano meritevoli di una presentazione istituzionale”. La delegazione accolta a Montecitorio da Costa era composta dal sindaco di Latiano, Cosimo Maiorano, dal giornalista e presidente onorario dell’Isola che non c’è, Franco Giuliano, dal Ceo di Cabolo srl, Gianfranco Mazzoccoli, dal maestro Al Bano Carrisi, dal direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, e dal tour operator Francesco Zecchino.

“Il Comune di Latiano – ha dichiarato Costa – ha acquisito la casa natale di Bartolo Longo, anche grazie all’impegno costante dell’Isola che non c’è, e per questo ringrazio l’ente locale: l’immobile, però, non è ben messo e ha bisogno di alcuni interventi di ristrutturazione. Per questo auspico che nelle prossime settimane nella legge di bilancio ci siano le risorse, poco più di due milioni di euro, da destinare a questo scopo per riconoscere la figura di questo italiano. Spero che questi soldi possano diventare i denari ben spesi per costruire un ponte tra Puglia e Campania che può avere risvolti economici e anche turistici”.

Nell’occasione, si è discusso delle tante manifestazioni in corso e in arrivo in questi mesi in Puglia, come la mostra dedicata al futuro santo nell’aeroporto a Brindisi e altro ancora. Una delle proposte più interessanti emerse durante l’incontro, appunto, è stata quella di intitolare il carcere di Brindisi a Bartolo Longo, che da avvocato attivo a cavallo tra 1800 e 1900, si distinse per la sua opera di carità e per aver combattuto le teorie dell’antropologia criminale di Cesare Lombroso, sostenendo la dignità umana e la possibilità di riscatto per ogni persona, in particolare per i carcerati e le loro famiglie. Bartolo Longo anticipò il principio rieducativo della pena, criticando le idee lombrosiane che vedevano il delinquente come geneticamente predestinato.

“Un ringraziamento particolare – ha affermato De Nuccio a margine dell’incontro – va all’onorevole Sergio Costa per aver voluto organizzare questo momento di riflessione e di impegno attorno alla figura di Bartolo Longo. Desidero rivolgere un saluto sentito all’amico Franco Giuliano, presidente onorario dell’associazione L’isola che non c’è, che con grande passione e costanza mantiene viva la memoria e il messaggio di questo straordinario uomo di fede e di carità. La figura di Bartolo Longo, che ha radici profonde a Latiano, non appartiene soltanto alla memoria di una comunità locale, ma rappresenta un patrimonio universale: un uomo capace di trasformare la propria esperienza personale in un percorso di redenzione, di fede e di impegno concreto verso i più fragili. In qualità di direttore generale della Asl Brindisi, avverto con forza il dovere di legare la sua testimonianza al mondo della sanità e della giustizia. Nei nostri istituti penitenziari operano quotidianamente donne e uomini della sanità pubblica, professionisti che, con dedizione e umanità, offrono cure e assistenza ai detenuti, riconoscendo in ciascuno la dignità della persona.

È proprio questo il segno più autentico lasciatoci da Bartolo Longo: l’idea che anche chi ha sbagliato non debba mai essere escluso dalla possibilità di un riscatto umano e spirituale. Per questo sostengo la proposta di intitolare gli istituti penitenziari di Brindisi a Bartolo Longo. Sarebbe un atto simbolico di grande valore, capace di trasmettere un messaggio forte: la pena non è vendetta, ma percorso di cura, riabilitazione e reinserimento, in linea con la Costituzione e con l’opera straordinaria di questo uomo che si appresta ad essere riconosciuto santo. Latiano, Brindisi e tutta la Puglia possono e devono sentirsi parte attiva di questo cammino. Come Asl Brindisi, siamo orgogliosi di dare il nostro contributo, consapevoli che la salute, la giustizia e la speranza sono tre pilastri che si rafforzano a vicenda. L’intitolazione del carcere a Bartolo Longo non sarebbe soltanto un riconoscimento della sua grandezza, ma un impegno concreto a costruire ogni giorno, anche dentro le mura penitenziarie, ponti di solidarietà e percorsi di rinascita”.

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