Domani (lunedì 19 febbraio) si svolgerà a Brindisi un incontro fra la ASL, i responsabili degli Ambiti Territoriali della Provincia e le organizzazione di rappresentanza dei cittadini per fare il punto sullo stato di attuazione e le prospettive dei servizi essenziali erogati in favore dei disabili gravi, degli ultra sessantacinquenni non autosufficienti e di tutte le fasce deboli della popolazione.
Un momento importante di verifica cui io parteciperò insieme al sindaco di S. Pancrazio, agli assessori ai Servizi Sociali di Mesagne e Cellino ed insieme ai nostri referenti tecnici. In quella sede ribadiremo la necessità di mettere ordine ad un sistema che non sempre ha rispettato l’ordinamento determinando non pochi squilibri nella concessione dei servizi, malumori ed una incontrollata crescita della spesa, al di sopra delle risorse disponibili soprattutto sul fronte dell’assistenza domiciliare e dell’integrazione scolastica.
Relativamente alla assistenza domiciliare, per esempio, da sempre i Comuni si sono fatti carico di garantire l’intero costo dei servizi socio assistenziali per tutti i disabili nonostante che le Linee Guida della Regione stabiliscano inequivocabilmente che il costo dell’assistenza per i casi gravi e gravissimi (III° livello) sia a totale carico della ASL. Dopo estenuanti trattative la ASL sembra voler andare in questa direzione ma lo farebbe riducendo il monte ore storicamente assegnato a questi assistiti e rimodulando a ribasso i livelli di appartenenza di alcuni disabili fin qui ritenuti gravissimi.
Per evitare contraccolpi e per senso di responsabilità il nostro Ambito sta gestendo la fase di transizione del passaggio di competenze supportando con risorse aggiuntive i casi gravi pur di garantire a questi cittadini prestazioni adeguate in linea con lo storico, ma è evidente che così non si può andare avanti sia perché le risorse stanno per finire sia perché ognuno deve assumersi le responsabilità e gli oneri attribuitegli dalla norma. La ASL deve fare, e certamente farà, quel che gli spetta anche in ragione di un indirizzo generale sancito dal Piano Sanitario Regionale che finanzia il potenziamento della assistenza domiciliare integrata. Il sistema dunque deve essere correttamente rimodulato e ognuno deve fare la sua parte.
Mi auguro tuttavia che a nessuno venga in mente di ripartire proprio operando tagli sui casi che invece vanno assolutamente, giustamente e imprescindibilmente tutelati. Auspico quindi che il tavolo di concertazione di lunedì ed i successivi possano lavorare con estrema accortezza. I tagli acritici non renderebbero giustizia a nomi, volti, storie, percorsi familiari rispetto ai quali ho un obbligo morale al quale non intendo in alcun modo sottrarmi.
Pompeo Molfetta
Sindaco di Mesagne