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“Bagliori nel buio di un Sanremo usa e getta” – di Carla Graduata

da Cosimo Saracino
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Nella prima puntata del Festival, Amadeus ha battuto sé stesso, raggiungendo lo share più alto di sempre (64%), senza aver fatto nulla di “indimenticabile”!
In un’Italia dell’“usa e getta”, in cui al cappotto “buono” per almeno 5 stagioni, preferiamo 5 cappotti l’anno da €25 l’uno; in cui approfondire, leggere, argomentare è diventato inutile e noioso, questa edizione di Sanremo sta decretando la fine del “PER SEMPRE”: delle canzoni per sempre, delle battute per sempre, dei comici per sempre, degli abiti per sempre, dello stile per sempre, della moda per sempre, del verso per sempre.
Il Festival del 2023 verrà ricordato per gli improvvisi istanti, inaspettati e fulminei, che accendono i cuori, danno sprazzi di gioia e stilettate di felicità. Poi le luci si spengono davanti alla liturgia del solito carrozzone condotto da un Amadeus che, mai come quest’anno, avrebbe avuto bisogno di una spalla. Invece, senza Fiorello, arranca. Gli mancano humor, leggerezza, guizzo.
Si affida a Morandi che è un perfetto padrone di casa, gentile e premuroso, ma, come la sua mazza di scopa, difetta in “sbrilluccichio” (nonostante le meravigliose paillettes sulle sue giacche!).
Il vero showman, l’intrattenitore, quell’amico che vorresti ti telefonasse per farti ridere dopo esserti sorbita tre ore di Consiglio comunale mesagnese in radio-diretta, arriva a 00.03, quando Amadeus (finalmente!) si collega con un formidabile Fiorello che, dopo 5 ore di attesa, imbacuccato e stanco, chiosa “La Ferragni mi ha dato un’idea: da domani mi scrivo dietro la schiena ”.
Sento il mio “coinquilino” esalare l’ultimo sorriso, poi si spegne anche lui. (Spero non “per sempre”, visto che c’ho messo 46 anni per “selezionarlo” tra i “Big” della mia vita!).

🌹LE CANZONI IN GARA
Dal punto di vista della GARA, questo è uno strano Sanremo, in cui … si sta come a marzo il ballottaggio del PD!
Tu vorresti votare un Bersani d’annata e ti tocca accontentarti di un Bonaccini a metà prezzo. Vorresti ascoltare un Vasco Rossi e ti ritrovi davanti un Kekko dei Modà.
Un equilibrio fragilissimo, tra Passato e finto Futuro.
Però la storia di molti dei 14 big della seconda puntata racchiude tutta la nostra adolescenza e giovinezza, sbattendoci in faccia il tempo che è passato, inesorabile.
A seconda della loro tenuta fisica, li guardi e pensi: “Matonnamia (cit.), io così mi sono ridotta?” oppure “Iataedda questa come si mantiene! Vabbè ma è costituzione!” e intanto stai ingurgitando Nutella da oltre mezzora.
Poi ci sono i giovani, da cui pretendiamo la Rivoluzione, ma se irridono la sacralità del Festival li bacchettiamo, rimproverando loro la mancanza di educazione.

🎤WILL “Stupido”
Per ironia della sorte, dopo il casino di ieri, apre la gara un 23enne con la faccia da bravo ragazzo. Questo non rompe niente (al massimo le pal…line!) raccontandoci dell’ennesimo amore finito.

🎤MODA’ “Lasciami”
Ancora positività sul palco: KekkodeiModà è stato depresso, lasciato, abbandonato e torna sul palco dopo 10 anni per confidarcelo. Ha la panza gonfia e gli occhi tristi. #izzatiallegria

🎤SETHU “Cause perse”
No, no, ma la situazione migliora: arriva Sethu, con la giacca strazzata da Blanco. E’ la brutta copia di Mahmood con i capelli alla SanFrancesco ed ha una canzone sul miliardesimo amore finito. Io intanto penso a ziaMarisa che, 40 anni fa, tagliava i capelli dei nipoti dormienti con una sola sforbiciata, regalandoci frangette allora improponibili, oggi clamorosamente alla moda.

🎤ARTICOLO 31 “Un bel viaggio”
E’ la storia di due amici che si conoscono da 30anni, hanno diviso tutto, hanno litigato per poi riappacificarsi. Insomma la versione moderna di “certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano”. #strazzamutande

🎤LAZZA “Cenere”
“Bellabro”. Veramente!

🎤GIORGIA “Parole dette male”
Dopo 22 anni, Giorgia è di nuovo in gara a Sanremo in un bellissimo DIOR blu acceso. (Vedi MariaGraziaChiuri? Non c’è sempre bisogno di lanciare messaggi: basta togliere orpelli, ed è subito eleganza!). Una domanda, però, sorge spontanea: e la voce? Giorgia, fai i gargarismi con calici di vino delle tenute Albano, magari ti ritornano gli acuti di un tempo.

🎤COLAPESCE&DIMARTINO “Splash”
Dieci anni fa una mia amica era in costante crisi sentimentale. La chiamavamo “Splat”. Da Splat a Splash è un attimo. Nonostante il testo catastrofico, però, finalmente si balla. Allora c’è vita in questo Festival! Podio sicuro.

🎤SHARI “Egoista”
Arriva una Frozen-porno sul palco di Sanremo per raccontarci di un altro amore incasinato. Dal “piccione” di Elodie al “leopardo” di Shari è un attimo.

🎤MADAME “Il bene nel male”
LoredanaBertè2.0. Podio sicuro. L’unica che rimane nelle orecchie. (Ma il vaccino alla fine se l’è fatto o no?)

🎤LEVANTE “Vivo”
Datemi il nome della parrucchiera di Levante: le ha sbagliato il colore…“Che vita di merda!”. Intanto lei canta della sua depressione post partum. #andratuttobene dissero.

🎤TANANAI “Tango”
Elegantissimo e figo, non vincerà nemmeno quest’anno, ma ascolteremo in radio questo tango d’amore.

🎤ROSA CHEMICAL “Made in Italy”
Finalmente a 00.18 è arrivata la mia canzone preferita 2023. RosaChemical indossa la stessa IDENTICA giacca strazzata di Sethu e, alla faccia degli ipocriti neofascisti, canta una bellissima canzone su Libertà ed Uguaglianza, dedicandola “A chi per una volta si è sentito sbagliato ed era semplicemente diverso!”.

🎤LDA “Se poi domani”
La lagna della canzone di LDA fa rimpiangere le canzoni del padre, Gigi D’Alessio.

🎤PAOLA&CHIARA “Furore”
(commento sessista a rischio “body shaming”)
Quest’anno a Sanremo c’è lo sciopero delle tette, dalla Ferragni, a Francesca Fagnana, a Levante, fino a Giorgia.
Dopo tanto piattume, alle ore 00.40, si punta sull’arrivo delle tette. Ma rimaniamo tutti delusi: fasciate in stagnola Dolce&Gabbana, accollate fino ‘ncanna, Paola&Chiara non lasciano intravedere nulla. Per fortuna che il mio coinquilino ed il suo “compagno di merende” si sono già addormentati.

🌹LE DONNE – Francesca Fagnani, Pegah e Drusilla

“Mi reggo in piedi
sui sacrifici
di milioni di donne prima di me
pensando
COSA POSSO FARE
PER RENDERE PIU’ ALTA QUESTA MONTAGNA
IN MODO CHE LE DONNE
DOPO DI ME
VEDANO PIU’ LONTANO”
Non so se le donne salite sul palco della seconda serata del festival di Sanremo abbiano mai letto questa poesia di Rupi Kaur, (“LASCITO”), ma di certo l’hanno interpretata alla lettera.
Non servono capezzolini tristi al vento o citazioni scritte su abiti DIOR per entrare nel mondo; non serve nemmeno atteggiarsi a quello che non si è pur di apparire; non c’è bisogno di esporre immagini private di figli, mariti, sorelle, madri, padri.
Basta, semplicemente, avere qualcosa da dire e dirla, senza fronzoli e senza retorica.
Raccontare, senza asserire. Dialogare, senza imporre. Desiderare la felicità di tutte e di tutti, non solo la propria.
Alle 22:22 arriva sul palco di Sanremo la verità disarmante della giovane iraniana Pegah e della bellissima Drusilla.
“La paura non ci deve fare più paura” inizia la prima e, poi, ricordando che “la musica è un diritto umano” recita, con la seconda, il testo dell’inno della rivoluzione iraniana, chiudendo con le parole: DONNE VITA LIBERTA’.
Alle 23:30 Francesca Fagnana snocciola le parole vere dei ragazzi del carcere minorile di Nisida (“Che vuoi fare da grande?” “Dottorè voglio andare a Uomini e Donne”), insistendo sull’importanza del ruolo educativo della scuola, senza mai essere banale. All’1:15 intervista Morandi ed Amadeus: bel momento. Avrebbe meritato un altro orario.
Queste tre donne hanno ucciso l’angelo del focolare, i sensi di colpa e pure la falsa modestia. Sono libere, eleganti (i tre vestiti Armani della Fagnana vincono su qualsiasi outfit finora), semplicemente intelligenti.

🌹I SUPER OSPITI
Alle ore 21.08 l’Arca (di Francesco) affonda, travolta dalla disarmante naturalezza di Mario (lampo di luce n. 1), un meraviglioso ragazzino napoletano con la battuta sempre pronta. Sa stare sul palco meglio di tantissimi adulti.
Bello il duo Nek (sta invecchiando bene) e Renga (sta invecchiando male) (lampo di luce n. 2).
Quando arrivano gli americani Black Eyed Peas (ore 23:04), la provincialissima Sanremo si apre finalmente al mondo (lampo di luce n. 3).
Alle ore 23:40 il nano (se l’è detto da solo) Fedez giganteggia cantando un pezzo della sua verità (lampo di luce n. 4). Ciao PikkolaKiara, Fedez è stato più coraggioso di te ed in eurovisione, ha strappato la foto del sottosegretario vestito da Hitler, criticando la Ministra Roccella contraria all’aborto, chiudendo con “Codacons guarda come mi diverto” ed assumendosi la piena responsabilità del suo intervento.
A 00:52 (sic!) entra in scena la comicità irriverente di Angelo Duro pronunciando testualmente la seguente frase ad Amadeus: “Mi ha detto Grazie al cazzo, mi fai uscire all’una meno dieci!” Poi parla dei ragazzi laureati che fanno i contadini e, quindi, hanno fallito due volte. Morandi è atterrito. Io: mbà!
Sia chiaro, uno dei miei gruppi whatsapp preferiti l’ho nominato “I cinici”, quindi il cinismo lo mastico da sempre, ma questa comicità non la capisco. Mi ha fatto ridere di più Blanco che scasciava le piante di questo sig. “celhoDURO”.

🌹MENZIONE D’ONORE
A Morandi-Ranieri-Albano (LAMPI, FURMINI E SAIETTE DI LUCE).
A quell’ “uno su mille ce la fa, ma quant’è dura la salita”.
A quel passato che è riuscito a lasciare il segno “per sempre”.
Ai sogni che si realizzano solo se lavori e sudi e studi e soffri.
Alla passione e all’impegno che ci vogliono per raggiungere gli obiettivi, senza usare scorciatoie, raccomandazioni, amici famosi o sponsorizzazioni di post farlocchi.
Alla gavetta, ai sacrifici, alla perseveranza.
Ai padri che crescono i loro figli, insegnando loro l’importanza dello studio.
Quando i tre amici (“highlander”, li chiama Fiorello) arrivano sul palco, torna alla mente il bellissimo verso del 54enne Sinisgalli:
“Amici, siamo tutti vecchi,
abbiamo l’età della luna!”
Ma i vecchi siamo noi, rispetto alla fresca eternità di questi giovani “per sempre” che sono partiti dalle loro realtà contadine per conquistare il mondo.
Le loro canzoni hanno il potere di fermare il tempo, riportandoci nei luoghi dei ricordi di un tempo felice.
Sono il simbolo delle nostre radici, dei nostri nonni, di chi a mani nude ha lavorato per regalarci la felicità.
Quando tocca ad Albano, si illumina il palco di Sanremo con il sole caldo dei nostri campi di ulivo, arriva l’odore della nostra campagna ed il blu del nostro mare.
E’ un momento indimenticabile. Il pubblico da casa è concorde: “#eppizzativoci!”.

🌹 MENZIONI D’ONORE da casa
A quella coppia di “amicimieidelcuore” che, mentre per un solo istante aveva abbandonato la regia, mi ha registrato il momento preciso in cui Amadeus ha ricordato i nomi delle Città Capitali della Cultura italiana senza citare Mesagne! Scandalo, oltraggio, ingiustizia. Quasi quasi me ne vado a vivere in Albania a raccontare che Mesagne stava per diventare Capitale della Cultura: almeno lì mi prenderanno in considerazione.

🌹MESAGNE E’ LA CITTA’ CHE AMO – CONSIGLI PER GLI ACQUISTI 2
Se siete scaramantiche, se volete trovare un “amore per sempre”, vincere il concorso più importante della vostra vita o trascorrere un Capodanno indimenticabile, andate da COLEMAN di Maria Antonietta Zocco (Mesagne): lì troverete la fortuna!
Parola di ex sfigata, rinata dopo aver indossato gli abiti proposti da una sig.ra sempre sorridente e disponibile, allegra e affettuosa, moderna e attenta.
Ci tengo a precisare che, anche per questo post, non sono stata pagata, nemmeno votata e non ho manco tagliato un nastro con la proprietaria del negozio di abbigliamento che mi ha “svoltato” la vita.

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