Aveva fornito il fucile per regolare i conti di un presunto sgarro fatto ai danni del suocero carovignese. Questa mattina si è costituito il mesagnese N. C. che secondo i carabinieri avrebbe dato un fucile, risultato rubato a Taranto, ad un pregiudicato di Carovigno per regolare un presunto sgarro fatto ai danni del suocero carabiniere. Il mesagnese arrestato non aveva il minimo pensiero che mentre parlava al telefono c’erano i carabinieri ad ascoltarlo. L’arresto di oggi è avvenuto all’interno di un blitz scattato all’alba in cui sono stati tradotti in carcere 15 persone con l’accusa a vario titolo di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività di spaccio era concentrata prevalentemente nella città di Carovigno. I militari avrebbero sventato un omicidio grazie al ritrovamento del fucile a canne mozze e del relativo munizionamento nascosti nelle campagne di Carovigno poco prima che venisse utilizzato per una spedizione punitiva nei confronti di un pregiudicato della zona.
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