Il SAP da tempo segnala a tutte le Autorità Istituzionali che l’apparente stato di quiete che aleggia sulla provincia di Brindisi cela, in realtà, i fermenti di una rinnovata stagione criminale, mai del tutto sopita dopo gli anni del contrabbando e della SCU.
Negli anni scorsi si è pensato che, “debellato il crimine” in questa terra con l’Operazione Primavera, si potesse comodamente archiviare il fascicolo “Brindisi”, senza però soffermarsi un attimo a riflettere sul fatto che il momento più difficile e delicato sarebbe stato proprio il “dopo”.
Infatti, proprio in quel momento sarebbe dovuta essere ancora più forte l’attenzione e la presenza delle Istituzioni sul territorio, per evitare che il fuoco, rimasto invisibile sotto la cenere e ritenuto erroneamente spento, potesse un giorno riaccendersi e riesplodere come un vulcano. (Sic!)
Esistono fucine mai arrestate nell’opera di “formazione” criminale, che sfornano continuamente nuove leve: questi ultimi alzano la testa, cercano di imporsi nel panorama delinquenziale con vigore e, con altrettanta baldanza, pretendono di dettare le regole.
Francavilla Fontana è salita alla ribalta della cronaca nera nell’autunno del 2022 per l’omicidio del giovane Paolo Stasi, e nel 2024 per l’arresto di un narcotrafficante locale, attirando così l’attenzione su come questo florido comune dell’entroterra sia diventato una nuova piazza di spaccio. Poco meno di un mese fa abbiamo assistito, attoniti, all’uccisione del servitore dello Stato, Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, che durante un servizio di controllo del territorio è stato barbaramente assassinato da professionisti del crimine. Nei giorni scorsi, inoltre, si sono registrate faide familiari e agguati proprio nel centro cittadino.
È necessario prendere coscienza che la provincia di Brindisi rappresenta uno snodo nevralgico per diverse attività criminali, soprattutto in quelle aree affacciate sul mare.
Come accadde anni fa con l’Operazione Primavera, è necessario e urgente che lo Stato intervenga, prevedendo un’intensificazione delle attività operative. Occorre ripristinare quella strategia vincente nella quale l’attuale Prefetto – che allora era in prima linea e conosceva bene il territorio – seppe adottare misure mirate ed efficaci per contrastare la criminalità. Questo è ciò che bisogna ripetere.
L’istituzione del Commissariato di P.S. a San Pietro Vernotico rappresenta un nuovo baluardo di legalità per la zona meridionale della provincia. Tutto il territorio brindisino può ora contare, oltre che sulla Questura, su presidi di giustizia “a cerniera”: a nord il Comando Compagnia Carabinieri di Fasano e il Commissariato di P.S. di Ostuni; verso la provincia jonica, il Commissariato di P.S. di Mesagne e la Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana.
Detto ciò, bisogna sottolineare con forza che le nozze non si fanno con i fichi secchi!
Sebbene si stia registrando una ripresa delle assunzioni, dopo il cosiddetto blocco del turn over – imposto da governi poco attenti alle esigenze delle Forze dell’Ordine – le risorse umane restano comunque insufficienti a compensare il numero dei colleghi andati in pensione. Per questo motivo, chiediamo ad alta voce alle Autorità di Pubblica Sicurezza di intervenire presso il Dipartimento affinché questo territorio riceva la giusta considerazione. L’orgoglio della gente onesta reclama sicurezza, anzi urla che si ricominci a fare sul serio, scacciando anche solo il pensiero di un ritorno agli anni bui.
Infine, rivolgiamo un appello a tutti i Sindaci e ai rappresentanti politici, sia locali che nazionali: usiamo con consapevolezza le parole compartecipazione e condivisione. È necessario condividere le scelte strategiche e partecipare attivamente alla loro concreta applicazione sul territorio, insistendo per un’opera di risanamento attraverso piani ad ampio spettro che coinvolgano il mondo del lavoro e il tessuto sociale.
Si favorisca la compartecipazione e la condivisione a ogni livello, affinché tutte le Forze dell’Ordine possano essere messe nelle condizioni di operare al meglio.