Home Primo Piano BuongiornoSanremo2025 – (Finisce qui!) – di Carla Graduata

BuongiornoSanremo2025 – (Finisce qui!) – di Carla Graduata

da Redazione
0 commento 159 visite

Alle ore 00:50 Carlotta, 13 anni, mi scrive:
“Se non vince Olly, non lo guardo più”

Alle ore 00:52 Sonia, più di 50 anni, mi scrive:
“Se vince Olly, non guarderò mai più il festival”

Eccolo qui il cambio generazionale, tutto condensato in due whatsapp.

E alle ore 00:55 vince il Festival di Sanremo, OLLY, 21 anni, genovese, ex giocatore di rugby, che con gli occhi lucidi fissa la telecamera e sospira: “Pa’, má, è successo davvero!”
Questo è il suo SOGNO che si realizza.

Intanto la tredicenne piange di gioia, mentre l’adulta non si dà pace.

Ma con OLLY vincono tutti i bravi ragazzi, i volti puliti, i colli senza collanone pacchiane da esporre per sponsorizzare marchi, i racconti di primi amori in cui la donna non viene chiamata “puttana perché ti piace”; vincono il potere dei social, il futuro, il cane del mio Amore che si chiama Holly e anche un po’ di perbenismo, lo stesso che ha aleggiato su tutto questo Sanremo2025.

E insieme a Olly, quest’anno
VINCONO:
– l’amicizia sincera e disinteressata di due donne, un uomo e una ragazzina che mi hanno accompagnata in giro per l’Italia permettendomi di realizzare un sogno;

– i messaggi, le mail, i commenti, le telefonate di chi, volendomi bene da sempre o conoscendomi da poco, ha scelto di seguirci virtualmente in questo straordinario viaggio;

– le risate rumorose di chi, come noi, è entrato nei bar silenziosi del nord dove i cani non abbaiano, i bimbi non piangono, le mamme non urlano e ha portato il sole in mezzo alla nebbia;

– Geppi Cucciari che è riuscita a trasformare il presentatore abbronzato in un valletto incolore, dominando la scena con sfrontata sicurezza;

– i guanti: lunghi, corti, di pizzo, di pelle, bianchi, colorati, per uomini, per donne;

– Dior (Giorgia), Valentino (Coma_Cosa) e Dolce&Gabbana (Alessia Marcuzzi) per l’essenzialità, la finezza, la sobrietà e l’eleganza;

– i ricordi belli, la nostalgia, la malinconia di anni che furono, che non ci impediscono di vivere il presente e di progettare il futuro;

– la voce di Antonello Venditti che ricompone i pezzi del nostro cuore;

– la tenerezza della normalità della sua giacca sgualcita prima dell’arrivo di un tatuato Achille Lauro travestito da Lady Oscar e la modestia nel ricevere il suo meritato premio alla carriera;

– il coraggio di chi si espone, contro i pregiudizi, contro l’invidia, contro la cattiveria e le falsità;

– l’estro e la genialità dei guitti che restano liberi di esprimersi in un mondo che li vorrebbe ammutolire;

– quelli che non hanno la faccia da duro ma è loro il futuro;

– quelli che spengono il cellulare, se ne fottono dei cuoricini e vivono la vita vera;

– le mamme, i papà, gli anziani che hanno bisogno di cura, amore, dedizione e rispetto; ma vince anche la libertà di abortire, di poter scegliere di praticare l’inseminazione artificiale omologa o etereloga o il “suicidio assistito”;

– Sanremo che rimane, sempre e comunque, una grande festa popolare che permette a tutte le generazioni di una famiglia di incontrarsi, almeno per 5 giorni l’anno, in una stanza a parlare di musica, di Arte, di Costume, di tette, culi e pettorali;

– i giovanissimi che si avvicinano al festival degli adulti e lo stravolgono con i loro vestiti fluidi, l’autotune, le fragilità e le sonorità ardite;

– gli adulti come Giorgia e Brunori sas che arrivano ad un passo dalla vittoria, non ce la fanno, si commuovono, ma poi abbracciano sinceramente felici i giovani che iniziano la loro carriera;

PERDONO:

-,quelli che pensano che la minoranza non abbia diritto di parola;

– il conservatorismo dei Gattopardi che preferiscono lasciare le cose così come sono pur di non perdere i loro privilegi;

– i sovranisti, i maschilisti, gli antimeridionalisti, i livorosi;

– tutti quei piccoli uomini che continuano a considerare le donne o come trofei da esibire, o come soprammobili innocui, o come esseri incapaci di autonomia e indipendenza;

– quelli che sanno tutto e poi non sanno niente, i primi della classe, i perfettini, i prevedibili;

– il terribile jingle “tutta l’Italia, tutta l’Italia” che fa l’occhiolino ad altri jingle di berlusconiana memoria;

– il pericoloso revisionismo storico di chi tenta di accostare le foibe all’Olocausto di milioni di innocenti, pubblicizzando a 00:03 il “treno del ricordo” delle foibe e tacendo sul “treno della memoria” per i lager nazi-fascisti;

– i tristi tentativi di gettare fango sui Festival passati e la finta modestia del presentatore che, quest’anno, ha vinto senza aver convinto;

– i finti bravi ragazzi che nascondono i tatuaggi, ripuliscono i testi sessisti delle loro canzoni, ma poi con arrogante presunzione sì atteggiano a star capricciose senza avere nemmeno un filo di voce;

– i finti “malati d’amore” che piagnucolano per provare a far dimenticare i reati penali di cui sono accusati;

– i social che, se usati male e con cattiveria da feroci “signor Nessuno”, diventano la tomba del vivere civile.

Cari Lettori e Lettrici,
questa mia piccola sovraesposizione mediatica finisce qui.

Torno al mio lavoro, alle mie passioni civili e alla mia vita normale che, come quella di chiunque altro, è fatta di sacrifici, gioie, speranze e tanti, tantissimi sogni ancora da realizzare.

(Evviva la libertà!)

Potrebbe piacerti anche

QuiMesagne – redazione@quimesagne.it
Testata giornalistica Qui Mesagne registrata presso il Tribunale di Brindisi Registro stampa 4/2015 | Editore: KM 707 Smart Srls Società registrata al ROC – Registro Operatori della Comunicazione n. 31905 del 21/08/2018

Amministratore Unico/Direttore Editoriale: Ivano Rolli  – Direttore Responsabile: Cosimo Saracino

Copyright ©2022 | Km 707 Smart Srls | P.I. 02546150745

Realizzato da MIND