Nelle vecchie sezioni dei Partiti Politici uno dei momenti più importanti era quello dell’analisi del voto: ore ed ore a confrontare preferenze, schede nulle, affluenze, risultati elettorali nei diversi quartieri.
L’analisi del voto della prima puntata del Festival di Sanremo non è facile e, nel confronto con lo scorso anno, le percentuali dell’auditel mi lasciano senza parole: il “Festival della noia 2025” è stato più seguito del “Festival dell’allegria 2025”.
Perché?
Perché c’era la curiosità di scoprire cosa sarebbe cambiato quest’anno? Perché la musica romantica/neomelodica/strazzamutande scelta da Conti affascina di più delle ballate discotecare dell’anno scorso? Perché Jovanotti è stato eccezionale? Perché mai come quest’anno i giovanissimi stanno guardando in massa i loro beniamini? Perché la macchina dei social è assolutamente straordinaria? Perché ci sono tante canzoni e poche parole? Perché la precisione ossessiva paga sull’improvvisazione? Perché i monologhi avevano rotto? Perché gli slogan e le parole pronunciate l’anno scorso (genocidio, guerra, migranti, PalestinaLibera) fanno paura?
O, forse, molto più semplicemente perché in Italia moriremo davvero tutti democristiani?!
La risposta non ce l’ho, ma prevedo che la seconda serata andrà ancora meglio della prima, non per merito di Carlo Conti o delle canzoni in gara, ma perché, finalmente, è stato ridato un po’ di spazio allo spettacolo e perché Damiano, Borghi e Frassica, con la loro arte, hanno riscaldato l’atmosfera gelida di questo Sanremo incolore, inodore, insapore.
I/LA CO-CONDUTTORI/TRICE
Bianca Balti viene presentata da uno stupidissimo Conti come “mamma e guerriera” (mentre Michela Murgia si gira e rigira nella tomba). Invece Bianca arriva sul palco come una DONNA, una PROFESSIONISTA: eterea, bellissima, elegantissima, con le tette al vento, sorridente, con un’insopportabile vocina da pipitino e due occhi luminosissimi.
Malgioglio fa la solita identica macchietta da sempre: spiritoso come le ballerine stitiche di Elodie.
Amo Nino Frassica (oggi nei panni di Mirko di KissMeLicia) dai tempi di “Quelli della notte” e “Indietro tutta”, perché gioca con le parole, con il nonsense, perché ha un umorismo sottile ma esilarante. Il pezzo che irride le percentuali dell’audience fa ridere davvero: “Su 100 televisori accesi, 188 sono spenti, 460 sono stati portati a riparare. Ci guardano 300 suore, frutti di mare, casalinghe 93% di casalinghe, ladri di cavalli, bambini, militari, un Antonio Cannavacciuolo. E complimenti per la trasmissione!”.
Un cenno a parte l’arrivo del cast “FolleMente”: un gruppo di meravigliosi attori italiani capeggiati dall’eccezionale Edoardo Leo che recita un pessimo sketch da scuole medie: quanto spreco, che tristezza!
OSPITE – DAMIANO exMANESKIN
Alle 21:16 si staglia grandioso il testo di Lucio Dalla in “Felicità”, interpretato dalla voce melodiosa del bonazzo Damianeskin. Dietro si intravedono Alessandro Borghi e, mano nella mano, suo nipote Vittorio che si emoziona fino alle lacrime. La scena viene ripresa in bianco e nero. E’ la nostra infanzia, è il passato che irrompe nel nostro presente. E’ l’Arte che entra nel tinello buio di questo Sanremo che per fare audience deve far ricorso ai mostri sacri. E Dalla, Borghi e Damiano sono eterni, sono infinito, sono talento. Giganti in mezzo ai nani.
Alle ore 22:38 Damiano torna sul palco con la sua energia incontenibile e la sua bravura ormai internazionale. Per non dimenticare: i Maneskin hanno vinto il festival di Sanremo nel 2021, quando AMADEUS ebbe il coraggio di puntare su di loro, mentre l’Italia bigotta li condannava perché avevano le camicie sbottonate.
NUOVE PROPOSTE
Nel festival della Restaurazione, Conti ritorna indietro di 5 anni e schiera finti giovani contro finti vecchi: che nostalgia del duetto del 2024 tra il Giovanissimo Vecchioni ed il Grande Alfa!
Nella seconda serata di Sanremo25 si scontrano 4 giovanissimi, fluidi nell’abbigliamento, nel trucco, nelle pettinature e con nome assurdi che non ricorderemo mai. In un mondo che emargina i diversi e uccide le donne, loro, come piccoli manga, sono ossessionati dai diritti civili e dal rispetto del corpo delle donne.
Passano il turno due uomini noiosissimi, contro le ragazze decisamente migliori. Perde la meravigliosa Maria TOMBA che, a dispetto del cognome, si presenta in pigiama con le paillettes, piedi nudi e la scritta dietro le spalle: “GUARDATEMI GLI OCCHI NON MI GUARDATE LE POPPE!”
CANZONI IN GARA:
Nella seconda serata si esibiscono 15 artisti sui 29 in gara. Le canzoni sono già orecchiabili. Le mie preferite rimangono:
1 – Lucio Corsi. Nella vita si può essere TonyEffe o Lucio Corsi. Lucio sei tutti noi: non diventare commerciale, rimani meteora, resta un buono, resta nessuno, perché sei eccezionale.
2- Francesca Michelin, anche se piange senza lacrime.
3- Simone Cristicchi. Ho ricevuto un messaggio spezzacuore da una figlia che non ha avuto il tempo a diventare mamma dei propri genitori. E allora, oggi, ho riascoltato il brano con un altro sentimento, quello della gratitudine, perché…“Ci sono abbracci che non puoi sprecare”! nuova standing ovation per Cristicchi e tante lacrime per noi. Confermo: più da recitare che da cantare.
4- Giorgia. Sempre più essenziale ed elegante incanta con l’estensione vocale, ma – come sempre – la canzone non è niente di che. Giorgia meriterebbe autori migliori!
5- Rkomi. Gli si intravedono più tette che ad Elodie. La musica funziona. Rimane in testa.
CLASSIFICA UFFICIALE (televoto e giuria delle radio)
Anche oggi prime 5 posizioni, senza indicazione dell’ordine con cui si sono classificate le singole canzoni.
GIORGIA – CRISTICCHI– FEDEZ – LAURO– LUCIO CORSI
MENZIONE DI ONORE (o DIS-ONORE?)
A chi è completamente diverso da me e vince, vince sempre.
A chi si accontenta del mondo così com’è. A chi non vuole prendere posizione. A chi sceglie il grigio nella scala di colori. A chi preferisce un sorriso abbozzato ad una sana risata di pancia. A chi non parteggia. A chi vuole essere sempre e solo maggioranza. A chi non si espone. A chi non usa parole fuori posto. A chi la sera, prima di andare a letto, sistema accuratamente le pantofole una accanto all’altra per ritrovarle esattamente lì allo stesso posto. A chi chiude il tappo del dentifricio e spegne le luci quando esce da una stanza.
Mi dispiace, ma non so vivere come voi, perché se è vero che da questa parte della barricata abbiamo meno auditel, abbiamo però ancora tanta, tantissima voglia di cambiarlo questo piccolo, grande mondo oppresso.
MENZIONE D’ONORE DA CASA
Mesagne è una cittadina del Sud Italia con circa 26mila abitanti. Quest’anno sembra che la metà dei mesagnesi sia a Sanremo, o almeno così dicono le pagine social e alcune inquadrature delle prime fila dell’Ariston. Abbiamo l’influencer, l’organizzatore di eventi, il cantante semi-famoso, il giovane cantante in erba, l’amico della cugina dell’influencer, il cognato del fratello dell’imprenditore, la sorella della mamma del cantante.
La menzione d’onore, allora, oggi va ai miei quattro compagni di merende (o di focaccia di Rosato!) che stanno per regalarmi non un sogno ma una solida realtà. VOI, PENSATECI IN VIAGGIO!