Lo scorso 15 aprile, come consiglieri comunali di minoranza, abbiamo depositato una interrogazione urgente a risposta scritta, ex art. 28 comma 5 del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale, avente ad oggetto le problematiche inerenti il canile sanitario e rifugio sito in contrada Casa Calva.
Premettiamo che l’interesse e la preoccupazione per questa questione sono determinati dal valore che ancora oggi attribuiamo sia alla scelta che gli amministratori locali fecero, ormai più di venti anni fa, di dotare la nostra città di questa struttura, sottraendo, oltre tutto, il ricovero dei cani randagi del nostro territorio a una gestione illegale ed insalubre per gli animali, sia alla scelta politica di affidarne la gestione a una cooperativa sociale. Del valore di quelle scelte siamo conviti pur essendo consci delle problematiche di gestione sorte nel corso degli anni e culminate nel sequestro della struttura che permane tutt’oggi. Ciò lo ricordiamo perché siamo consapevoli che i problemi di cui si discute non sorgono ora e attraversano un arco temporale tale per cui non c’è amministrazione, commissario prefettizio e soggetti politici che non abbiano dovuto misurarsi con gli stessi.
L’interrogazione è finalizzata all’obiettivo di far luce su questa vicenda al fine di porre rimedio a problemi divenuti ormai atavici e aprire una prospettiva di gestione virtuosa del canile.
Il sequestro della struttura ha determinato sin dall’inizio sia il divieto di ricovero nella stessa dei cani nel frattempo accalappiati sia una spesa ragguardevole da parte del comune per il ricovero (con relative cure sanitarie) degli stessi cani presso le strutture private: per fare un esempio la relativa spesa nel periodo dal 1 aprile 2020 al 31 dicembre 2020 è stata di 93 877,00 €.
Pertanto abbiamo chiesto al Sindaco e all’amministrazione come mai a distanza di 3 anni dal sequestro, nonostante il completamento dei lavori idrico-fognanti e il ripristino funzionale del canile sanitario, il dissequestro non è ancora avvenuto? A quanto ammonta il numero dei cani randagi attualmente ospitati nelle strutture private? E a quanto ammonta il costo medio mensile dovuto alla retta giornaliera di ricovero? Per quale motivo, nonostante l’avvenuta aggiudicazione della gara alla ditta M.A.P.I.A. s.r.l., il relativo contratto del servizio di ricovero e mantenimento dei cani randagi e gestione del canile rifugio e sanitario comunale non è ancora stato sottoscritto? La ditta M.A.P.I.A s.r.l. è ancora interessata alla sottoscrizione del contratto o, a causa della perdurante riduzione del numero dei cani ospitati, sta considerando di rinunciare al servizio? Ed in subordine con quale modello gestionale si intende proseguire il servizio? Quali provvedimenti si intendono mettere in atto per la risoluzione delle problematiche sopra menzionate?
In attesa di un riscontro da parte dell’amministrazione alleghiamo il testo integrale dell’interrogazione sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza.
I consiglieri comunali di minoranza