Sversavano acque di vegetazione su terreni non autorizzati e i Carabinieri del Gruppo Forestale sequestrano il frantoio e denunciano l’amministratore unico. La ditta aveva ottenuto dal Comune il permesso di spandere le acque di vegetazione in alcuni terreni, ma in fase di verifica da parte dei carabinieri del Gruppo Forestali della stazione di Brindisi, l’amministrazione dello stabilimento oleario non ha potuto dimostrare l’avvenuto trasporto nei siti prestabiliti. All’arrivo dei forestali l’area circostante al frantoio era allagata dalla sentina, trasferita all’esterno delle vasche di accumulo da un circuito idraulico composta da una motopompa e da una tubazione di 80 metri. L’impianto si trova nella periferia est di Mesagne.
E’ scattato, così, il sequestro preventivo penale d’urgenza per il locale di molitura delle olive con i macchinari presenti, un’area di circa 100 metri quadri all’interno della quale ricadono le vasche di raccolta, la motopompa con la tubazione, nonché i terreni agricoli oggetto degli sversamenti. L’amministratore unico della ditta, A.E. di 55 anni, mesagnese, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Brindisi per gestione illecita ed abbandono di rifiuti, reati previsti dall’articolo 256, commi 1 e 2, del Codice dell’Ambiente (Decreto Legislativo 152/2006).
La ditta, pur avendo inoltrata comunicazione preventiva al Comune per l’utilizzo agronomico delle acque, ai sensi della legge 574/96 e del Regolamento Regionale 27/2007, di fatto -scrivono i carabinieri forestali di Brindisi in un comunicato – non poteva esibire alcun documento che attestasse il trasporto delle stesse verso i terreni individuati per lo spandimento. E di fatto i sottoprodotti liquidi delle lavorazioni erano sversati in modo incontrollato nei fondi attigui, incolti o olivetati”. L’ operazione, ultima in ordine di tempo, si inserisce nel quadro di una vasta campagna di controlli ambientali sugli impianti di molitura delle olive, disposta dal Gruppo Carabinieri Forestali di Brindisi, su tutto il territorio provinciale.
fonte Brindisireport.it