La mostra “Caravaggio e il suo tempo – Tra naturalismo e classicismo” ospitata nel Castello normanno svevo di Mesagne dal 16 luglio fino all’8 dicembre, ha aperto le porte alle scuole del territorio e in particolare agli alunni del Secondo Circolo Didattico Giovanni XXIII che ha calendarizzato le visite nei mesi di ottobre e novembre interessando tutte le classi, dalle prime alle quinte. Si può iniziare a fare un primo bilancio dell’esperienza vissuta dai bambini e dai docenti. I feedback sono tutti positivi. Un’esperienza eccezionale con un approccio ludico ed esperenziale che ha entusiasmato i nostri bambini, sia per la bellezza delle opere esposte, sia per l’organizzazione della mostra che ha curato nei minimi particolari un percorso didattico calibrato sulle diverse fasce d’età; i bambini sono entrati in punta di piedi e con gli occhi pieni di stupore nelle sale del castello, allestite con le tele di altri grandi artisti del seicento, da Guido Reni, ad Artemisia Gentileschi, fino al contemporaneo Ferri e si sono soffermati a lungo davanti al capolavoro di Caravaggio “Il ragazzo morso da un ramarro”. I bambini hanno effettuato con le guide un viaggio alla scoperta della vita di Caravaggio, dei maestri a cui Caravaggio si è ispirato, degli artisti che si sono ispirati a lui. La mostra è stata anche un viaggio alla scoperta delle emozioni che un’opera d’arte può suscitare, e delle tecniche con le quali si esprime il linguaggio artistico, l’uso espressivo della luce, la decodifica dei simboli, i personaggi. Alla visita guidata sì è aggiunto il laboratorio in cui i bambini attraverso le tecniche del Kamishibai e del Caviardage hanno espresso le emozioni suscitate dai dipinti. Un’esperienza di grande impatto che ha permesso di coinvolgere anche gli alunni più fragili, che hanno risposto con un’interpretazione personale delle opere, trovando ognuno il proprio significato. E come se non bastasse, alcune classi ritornando a scuola hanno realizzato dei lavori ispirandosi a Caravaggio.
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