Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Carlo Ferraro: A CAVAL DONATO…Appena finito il lock-down dovuto alla pandemia, l’AQP iniziava i suoi lavori di ripristino e manutenzione delle condotte idriche nel nostro comune; insieme a questi lavori veniva assicurato il rifacimento del manto stradale.
I lavori, inizialmente eseguiti in maniera impeccabile, nel corso del tempo hanno mostrato segni sempre più evidenti di una certa approssimazione nella loro esecuzione.
Il fondo preesistente di manto stradale da scarificare con apposito macchinario, veniva sempre meno scarificato, quanto bastava per poter aggrappare il nuovo manto; evidenza di questo fatto è che il nuovo manto stradale è ad una quota più alta del precedente, tanto che in alcune strade il nuovo manto si pone ad una quota superiore alla quota del marciapiede stesso, portando in alcuni punti le acque meteoriche nelle case!
L’urgenza e la velocità con cui sono eseguiti questi lavori è denunciata dal fatto che spesso si è preferito aumentare lo spessore del nuovo manto stradale per facilitarne la stesura, un fatto facilmente controllabile.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti; il manto stradale cresce sempre di più, variando le linee di scolo delle acque meteoriche, annullando la differenza di quota che dovrebbe esserci tra strada e marciapiedi.
Questo procedimento ha portato ad un nuovo esito, quanto meno inedito e pericoloso: le basole orizzontali attaccate ai marciapiedi, che solitamente segnano l’inizio della strada, e la sua quota, sono scomparse sotto il mare di asfalto, eliminando un riferimento essenziale per la gestione delle quote stradali e le linee di deflusso dell’acqua piovana. (si vedano le foto)
Questo modo di procedere da parte delle imprese incaricate dall’Aqp, se da un lato porta a sveltire le operazioni di rifacimento delle strade, con una notevole economia di tempo e denaro per le imprese stesse, (economia in denaro non propriamente lecita in quanto omissiva di alcune operazioni previste dal Capitolato d’appalto), dall’altro porta ad un indubbio danno per le casse del Comune e, per estensione, per le tasche dei cittadini.
Infatti, prima o poi a qualcuno toccherà ripristinare le reali quote delle strade e dei marciapiedi, e dovrà essere un’operazione condotta in profondità, non una semplice grattatina dell’asfalto, ma una massiccia rimozione di quello che oggi viene steso con abbondanza.
Toccherebbe alla nostra amministrazione comunale seguire con più attenzione questi lavori, proprio per evitare il danno futuro. Toccherebbe al presidente dell’Autorità Idrica Pugliese nonché sindaco di Mesagne, attraverso gli organi preposti, controllare la qualità dei lavori in corso.
È troppo chiedere il rispetto del “Disciplinare tecnico per la regolamentazione degli scavi e dei ripristini” del comune di Mesagne, che dice chiaramente che dopo le operazioni di scavo o altro, condotte sulle nostre strade, queste devono essere riportate allo stato antecedente ai lavori?
(si veda in particolare l’art.13 (sagome), del Disciplinare Tecnico che stabilisce: “i ripristini delle pavimentazioni stradali e dei marciapiedi non devono alterare o modificare i profili e le sagome stradali sia longitudinalmente che trasversalmente”.)
Movimento 5 Stelle Mesagne