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Carlo Ferraro (M5S): “Interesse pubblico ed interessi privati”

da Cosimo Saracino
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“L’interesse pubblico identifica l’interesse proprio della comunità a cui un ordinamento giuridico si riferisce, intesa come pluralità o collettività di individui che costituiscono tale comunità.”

Attualmente “è venuta meno l’idea di una nozione unitaria di pubblico interesse: accanto a interessi pubblici “generali”, sono emersi anche interessi pubblici “particolari”, specifici, ascrivibili a singole amministrazioni e dunque parziali. Essendo interessi di settore, si ritiene che questi debbano essere gerarchicamente subordinati ai primi, non potendo su questi prevalere.”

“La cura dell’interesse pubblico è un’attività, pubblicistica o privatistica, affidata e posta in essere dalla pubblica amministrazione.”

“Al contrario, gli atti di indirizzo politico assumono spesso carattere generale e, anziché individuare specificamente l’interesse pubblico da perseguire nei concreti casi della vita, definiscono interessi di genere (c.d. interessi pubblici primari) cui le amministrazioni dovranno dare particolare rilievo quando saranno chiamate a individuare in concreto l’interesse da preferire (discrezionalità amministrativa).”

Pur non avendo, questa amministrazione, definito in cosa consista esattamente l’interesse pubblico nel caso della concessione in deroga al progetto di recupero del Palazzo Murri, possiamo provare a definire la sua “discrezionalità amministrativa” e quindi se sia prevalente l’interesse pubblico o quello privato.

Sicuramente è di interesse pubblico il fatto che la corte Figheroa ritorni ad essere nel godimento di tutti i cittadini; non è invece immediatamente riconoscibile come interesse pubblico il fatto che l’immobile venga recuperato, in quanto è preminente in questo l’interesse privato. Solo secondariamente i cittadini potranno godere, in maniera passiva, non potendo agire l’immobile, della sua bellezza.

Nel secondo incontro della prima commissione consiliare (territorio ed urbanistica), è venuto fuori che in cambio del diritto d’uso per venti anni di un locale per mostre concesso al comune, il proprietario di Palazzo Murri potrà godere dell’uso esclusivo di corte Figheroa per lo stesso periodo (!!).
Riassumendo: a fronte di una “promessa” di restituzione di corte dei Figheroa, il privato sta ottenendo una “concessione in deroga”, l’abbattimento degli oneri concessori e di costruzione, e l’uso esclusivo della strada oggi interdetta al Comune, pur essendo questa di sua pertinenza.
A fronte di tutto questo è veramente difficile rintracciare l’”interesse comune” di tutta l’operazione, e non notare il mancato esercizio della propria forza contrattuale da parte dell’ente pubblico, date le vaste agevolazioni concesse al privato, per risolvere una volta per tutte la questione della completa disponibilità di corte Figheroa a favore dei cittadini.
È oltremodo evidente che, in questo caso, la cosiddetta “discrezionalità amministrativa” sia rivolta al completo ed esclusivo soddisfacimento di un interesse privato. Ai cittadini le dovute riflessioni.

Carlo Ferraro

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