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Carmine Dimastrodonato sugli argomenti del Consiglio comunale

da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo: Ieri 30 Settembre 2023 Consiglio Comunale, tra i tanti e forse troppi argomenti di discussione all’ordine del giorno, il punto otto riportava la modifica dell’art. 7 del Regolamento per l’assegnazione dei lotti ricadenti in zona P.I.P. (industriale) approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 15.01.2015:

Detto punto esaminato dalla Commissione competente, la stessa aveva ritenuto di apportare su suggerimenti di alcuni Commissari modifiche migliorative da discutere e approvare nella seduta del Consiglio Comunale.

Nella fase di discussione è venuto alla luce che le modifiche non erano state inserite e pertanto alcuni consiglieri della minoranza avevano chiesto di rinviare tale argomento ad altra seduta di Consiglio Comunale.

Poiché la volontà dell’Amministrazione era approvare tale argomento a tutti i costi in quanto hanno previsto, vista la richiesta di tanti operatori, un bando pubblico per l’assegnazione di n. 3 lotti di dmensioni diverse provenienti da Variante Urbanistica Semplificata utilizzando un lotto di maggiore consistenza che era destinato a standard.

E’ intervenuto il Sindaco a chiedere la sospensiva della seduta consiliare in modo da scrivere un emendamento per apportare quanto decretato dalla commissione e quindi approvare tale punto dell’ordine del giorno.

Alla fine il Consiglio ha approvato l’inserimento di un commain uno degli articoli e deliberato all’unanimità quanto previsto, considerato la necessità di tanti operatori ad avere assegnato un lotto.

Il sottoscritto comunque ha chiesto di intervenire per esprimere una nota politica sulla situazione Zona P.I.P. il quale ha lamentato con l’amministrazione la carenza di impegno l’abbandono e il degrado della stessa Zona e considerato che la zona P.I.P. dispone già di Piano Approvato si sarebbe dovuto fare tutto il possibile per sostenere tutte quelle aziende che hanno la volontà di investire sul territorio.

Lo so che servono fondi e risorse per le opere di urbanizzazione, ma l’Amministrazione anzichéfare un mutuo di 1.000.000/00 di € per standard a Via Damiano Chiesa in questa fase non indispensabile avrebbe dovuto investire nella zona Produttiva iniziando un percorso.

Siamo alla fine della legislatura (mandato Matarrelli), ma nulla è stato predisposto o preventivato per l’immediato o il futuro di detta zona produttiva, fine a qualche anno fa fiore all’occhiello della nostra città.

Ho lamentato altresì che Mesagne non può sostenere solo il turismo, deve sostenere le attività produttive, il settore agricolo il settore ambientale che sono e saranno sempre il volano principale della nostra città.

Pensavo che rispondesse il Sindaco, invece mi ha rispostoun consigliere della maggioranza a dirmi che ci vogliono tante risorse e non essere d’accordo per quanto riguarda il degrado.

Rispondo con questa nota tramite stampa perché non avevo più possibilità di risposta e dico al sig. Consigliere e anche agli assessori dei dicasteri al ramo di farsi qualche passeggiata in più verso la zona industriale per dare l’attenzione che merita.

Io da parte mia posso solo inviare alla stampa alcune foto a dimostrazione di quanto riferisco.

Con l’occasione porto anche a conoscenza agli assessori di riferimento se mai faranno passeggiate o interventi presso quella zona, anche il degrado delle piattaforme ecologiche, la prima di Via Murri in stato sanitario fatiscente che se fosse gestita da un privato l’avrebbero già arrestato e chiusa immediatamente, la seconda quella di Via Marangio fiore all’occhiello per dimensioni e funzionalità, invidiata anche dai paesi limitrofi, dopo il crollo delle coperture e per fortuna avvenute in orario di chiusura, nulla è stato programmato, e poi la terza anche se fuori dal perimetro della zona P.I.P., mi riferisco a quella di Via Sandonaci, abbandonata a se stessa, invasa da vegetazione spontanea, erbacce secche e tronchi di alberi di pino parcheggiati sul piazzale in deposito, i quali sprigionano un carico di fuoco che se dovesse succedere un incendio brucerebbe anche il capannone e la cabina adibita a ufficio oltre a fare danni incalcolabili a terzi.

Posso scrivere fiumi di parole su quello che non avete fatto, ma poi ritornerò sugli argomenti interessanti.

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