Home Dal Territorio Caro energia e crisi del comparto: Federalberghi Brindisi apre tavolo di crisi per valutare la situazione

Caro energia e crisi del comparto: Federalberghi Brindisi apre tavolo di crisi per valutare la situazione

Argentieri: “Subito un direttivo straordinario  e incontro con il Prefetto di Brindisi per consegnare simbolicamente allo Stato le chiavi delle nostre strutture”

da Cosimo Saracino
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La recente chiusura del gruppo Caroli Hotel con il licenziamento di tutti i dipendenti è soltanto la punta dell’icerberg. I costi insormontabili rispetto ai margini di profitto hanno spinto Federalberghi Brindisi ad aprire il proprio tavolo di crisi per valutare quante strutture sul territorio provinciale sono in procinto di chiudere e quelle che possono essere le soluzioni per andare incontro alle aziende che saranno costrette a mettere in cassa integrazione il personale. “Le parti sociali del Comparto turistico, secondo un recentissimo studio consegnato al Governo, ha registrato rincari della componente energetica già a partire  dall’ultimo trimestre del 2021. Una situazione sempre peggiorata che ad oggi ha portato il costo delle utenze a un livello di non ritorno. Per questo abbiamo dovuto convocare un direttivo straordinario e chiedere un incontro con il Prefetto di Brindisi e consegnargli, se pur simbolicamente, le chiavi delle nostre strutture”, spiega Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi e vice presidente regionale della stessa associazione di categoria. Alla crisi pandemica si è aggiunta quella del conflitto bellico che ha fatto lievitare pericolosamente le tariffe di gas, luce, materie prime e servizi. “Come Federalberghi  saremo impegnati a capire meglio la crisi sul nostro territorio ma soprattutto a chiedere a Stato e Regione l’individuazione di misure utili a salvaguardare le aziende alberghiere e lo stato occupazionale di tutti i lavoratori coinvolti”, aggiunge Argentieri. E’ chiaro che anche la Regione Puglia deve essere chiamata in causa per individuare eventuali misure periferiche legate a situazioni emergenziali. Da parte loro, i Comuni che applicano la Tassa di Soggiorno, potrebbero lasciare gli introiti dell’imposta agli alberghi e venire incontro alla situazione straordinaria di crisi. Ovviamente questo sarebbe un provvedimento straordinario e a tempo determinato. “In questo contesto non possiamo fare altro che chiedere sgravi a tutti i livelli per salvare un settore fondamentale nell’economia provinciale, regionale e nazionale”, conclude Argentieri.

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