Home Dal Territorio Carovigno, “Nel Centenario dell’appello ai LIBERI E FORTI: la buona politica è al servizio della Pace”

Carovigno, “Nel Centenario dell’appello ai LIBERI E FORTI: la buona politica è al servizio della Pace”

da Cosimo Saracino
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In occasione della nascita, 100 anni fa, del Partito popolare fondato da don Luigi Sturzo, con l’appello ai LIBERI E FORTI del 18 gennaio 1919, l’ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni ha organizzato il prossimo venerdì 25 gennaio, presso la Chiesa Madre di Carovigno, un Convegno dal titolo: “nel Centenario dell’appello ai LIBERI E FORTI: la buona politica è al servizio della Pace”. Interverranno il prof. Flavio Felice, ordinario di Storia delle dottrine politiche presso l’Università del Molise, nonché componente del comitato scientifico organizzatore delle Settimane Sociali e la dott.ssa Veronica Diomede, autrice del libro: “Luigi Sturzo, per un’Italia possibile”. Il convegno sarà moderato dall’ing. Donato Caiulo, componente dell’ufficio di Pastorale Sociale mentre le conclusioni saranno di S. E. mons. Domenico Calandro, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni.

Il 18 gennaio 1919, nacque quindi il Ppi, che non era né un “partito cattolico”, né il “partito dei cattolici”, ma un “partito di cattolici” che si appellava “a tutti gli uomini liberi e forti”, per dar vita a “un partito autonomo, libero e forte”. L’essenza dell’appello di don Luigi Sturzo era un rovesciamento della piramide dello Stato: non era lo Stato a dover “fare gli italiani”, semmai erano questi ultimi a dover imparare a farsi carico dei propri bisogni sociali, organizzando liberamente i propri sindacati, le proprie iniziative, riconoscendo la libertà dell’insegnamento e spezzando il monopolio educativo dello Stato risorgimentale.

Nella Messa ai Santi Apostoli a Roma, di commemorazione del centenario, il cardinale Bassetti, nel “ritenere ancora attuale l’Appello di don Luigi Sturzo ai liberi e forti.” ha ricordato, che: “questo appello risuona nell’animo di quanti hanno a cuore le sorti del Paese, ancora una volta lacerato e diviso; risuona nell’animo di quanti sentono quella spinta ideale che vede nella difesa della vita e nella promozione umana il motivo di fondo di ogni impegno sociale”.

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