La straordinaria gara di solidarietà nata dopo la tragica morte di Lamine Barro ha permesso di raccogliere 1.605,00 euro a sostegno della sua famiglia.
Una cifra significativa, frutto della generosità di tante cittadine e cittadini che hanno voluto manifestare vicinanza concreta in un momento di dolore profondo.
Alla raccolta fondi hanno aderito la Cgil Brindisi, i Cicloamici FIAB Mesagne, la FIAB Brindisi, l’Associazione Comunità Africana Brindisi, il Comune di Mesagne e numerose realtà del territorio che si sono attivate sin dai primi giorni.
Lamine Barro aveva appena 28 anni. La sera del 1° maggio 2025 stava percorrendo in bicicletta la strada provinciale Mesagne-San Vito, come faceva ogni giorno per recarsi al lavoro. Nonostante indossasse un giubbotto catarifrangente, non è bastato a proteggerlo su una strada pericolosa, priva di marciapiedi e piste ciclabili, tristemente nota per l’alto rischio di incidenti. La sua vita si è interrotta all’improvviso, lasciando nel dolore la moglie e i figli rimasti in Senegal.
Il 1° maggio è il giorno della Festa dei lavoratori. Lamine Barro è morto il giorno in cui in tutto il mondo si festeggia il lavoro, anche lui avrebbe avuto diritto a festeggiarlo dal momento che era risaputo quanto fosse un grande lavoratore.
La sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità. Nei giorni successivi, sono nate diverse iniziative per ricordarlo e per accendere i riflettori sulla sicurezza stradale e sul diritto a un lavoro sicuro. Il 10 maggio è stata installata a Mesagne una Ghost bike, simbolo internazionale delle vittime della strada, grazie a un corteo commemorativo che ha visto insieme associazioni, sindacati e cittadini.
Ieri sera, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, si è svolta a San Vito dei Normanni una manifestazione pubblica dedicata anche alla sua memoria. In Piazza Leonardo Leo, lo spettacolo teatrale L’Ultimo Viaggio di Sindbad e un’esibizione di percussioni hanno accompagnato il momento di ricordo, unendo la riflessione sulla condizione delle persone migranti al dolore per una perdita che continua a interpellare le coscienze.
L’impegno della Cgil e delle realtà promotrici non si esaurisce con la raccolta fondi. Restare accanto alla famiglia di Lamine Barro, ricordare la sua storia e continuare a chiedere interventi concreti per la sicurezza stradale e la tutela del lavoro è un dovere morale e civile. La solidarietà che tante persone hanno scelto di esprimere dimostra che la comunità non è indifferente. E che dietro ai numeri delle vittime ci sono nomi, volti e vite che meritano rispetto e giustizia.
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