Home Attualità Cobas denuncia i licenziamenti di quattro lavoratori da parte di Gial Ambiente nei comuni di Mesagne e Carovigno

Cobas denuncia i licenziamenti di quattro lavoratori da parte di Gial Ambiente nei comuni di Mesagne e Carovigno

da Cosimo Saracino

Riceviamo e pubblichiamo: Il Sindacato Cobas, con la collaborazione legale dell’avvocato Davide De Giuseppe di Mesagne, denuncia le azioni sostenute dalla società Gial Ambiente, subentrata il 1° ottobre 2025 nei comuni di Mesagne e Carovigno.

In questi giorni la società ha già lasciato a casa quattro lavoratori, due di Mesagne e due di Carovigno, e i numeri sono destinati ad aumentare, solo perché venti o trent’anni fa questi lavoratori hanno avuto dei precedenti penali.

Gial Ambiente, che negli anni scorsi si chiamava Gial Plast, sta ripetendo lo stesso errore del 2019, quando – in seguito a un’interdittiva antimafia applicata nei suoi confronti dalla Prefettura di Lecce – aveva licenziato quaranta lavoratori delle province di Lecce, Brindisi e Foggia.

La lunga battaglia condotta dal Cobas insieme ai lavoratori licenziati, durata ben due anni, portò al reintegro di tutti e quaranta i lavoratori. La magistratura confermò che la legge 231, comunemente chiamata “antimafia”, si riferisce alle azioni che possono essere compiute dai vertici aziendali in combutta con le amministrazioni comunali.

La magistratura affermò inoltre che l’allontanamento dal posto di lavoro per reati cosiddetti “ostativi” può avvenire solo durante il rapporto di lavoro con la ditta in questione; in questo caso, dunque, durante l’attività lavorativa presso Gial, e non certo per reati commessi venti o trent’anni fa e già scontati.

Si ricorda anche il caso dei sedici lavoratori di Brindisi lasciati a casa dalla Ecotecnica negli anni scorsi per le stesse motivazioni: essi protestarono clamorosamente occupando il Monumento al Marinaio.

Anche in quell’occasione furono decisive la protesta, il sostegno del Cobas e delle istituzioni, come l’allora sindaco Riccardo Rossi, che portarono a una riunione in Prefettura a Brindisi, dove si sancì la sospensione dei provvedimenti per garantire una maggiore attenzione alle possibili infiltrazioni mafiose.

Il Cobas, a favore di questi lavoratori, ripercorre oggi la stessa strada di allora: per questa nuova situazione – analoga nei contenuti alle precedenti – ha chiesto di rappresentare il dramma dei lavoratori coinvolti al signor Prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale.

La speranza è quella di poter chiudere questa drammatica vicenda come in passato, restituendo serenità ai lavoratori e alle loro famiglie, oggi profondamente colpite da questa ingiusta situazione.

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