La rivoluzione informatica per i buoni della mensa scolastica sta creando qualche dissapore nei genitori dei bambini che frequentano il tempo pieno. Le chat delle mamme in questi giorni sono piene di considerazioni sui metodi per caricare il “borsellino elettronico” e sui costi di ricarica. Qualcuno ha anche ipotizzato una forma di protesta minacciando l’astensione dalla mensa ad iniziare da quando partirà il servizio. Per cercare di dissipare qualche dubbio abbiamo pensato di intervistare l’assessore alla pubblica istruzione, avv. Marco Calò. Inoltre abbiamo creato un tutorial per caricare il “borsellino Elettronico” con la disponibilità dell’impiegato comunale Cosimo Depunzio a cui va il nostro ringraziamento.
Assessore Calò, per quale motivo le famiglie devono pagare 2 euro ogni volta che ricaricano il loro “Borsellino elettronico”?
In premessa voglio evidenziare che l’Amministrazione Comunale ha commissionato una indagine di merito all’ingegnere informatico del Comune per verificare quale strumento innovativo di digitalizzazione del servizio aveva il migliore rapporto costo/benefici per le famiglie. E’ stato individuata la piattaforma Dedalo.top che garantisce un costo per il Comune di circa 6/7 mila euro annuo con una serie di condizioni di favore per le famiglie. Il costo di 2 euro è riferito soltanto all’ipotesi in cui il pagamento è effettuato nelle tabaccherie. Se uno decide di caricare il “borsellino elettronico” con un bonifico o con carta di credito/debito pagherà soltanto la cifra concordata con il proprio istituto bancario che nella maggior parte dei casi è quasi pari a zero.
Con questo sistema è però penalizzata la famiglia numerosa?
Su questo argomento stiamo verificando con gli uffici per trovare una soluzione. Chi ha una famiglia con tre o più bambini e decide per diversi motivi di ricaricare i vari borsellini elettronici esclusivamente nei tabacchini dovrà pagare due euro per ogni figlio. E’ un disagio a cui cercheremo di trovare una soluzione.
Le famiglie che non utilizzeranno il servizio mensa per più giorni devono mandare quotidianamente il messaggino al sistema?
Certamente. Il sistema parte dalla convinzione che chi ha fatto la richiesta di utilizzare la mensa alla fine lo faccia ogni giorno. In casi di assenza prolungata il genitore deve ricordarsi di inviare il messaggino altrimenti gli verranno scalati i buoni.
Perché non avete adottato un sistema con badge ricaricabile?
Questo sistema da lei richiamato avrebbe avuto un costo per il comune di circa 30/40 mila euro che a cascata sarebbe ricaduto sui cittadini. Inoltre bisognava dotare tutte le scuole di un lettore di badge e di altre condizioni strumentali.
Ma quali sono i benefici per le famiglie?
E’ fondamentalmente un servizio innovativo che rivoluziona la modalità storica di acquisto e gestione dei buoni mensa. Sono i genitori che in completa autonomia potranno acquistare e gestire i buoni pasto. Siamo convinti che questo sistema dovrà subire degli aggiustamenti in funzione delle richieste dei genitori e delle criticità. Ma mi permetta di sottolineare che l’ufficio pubblica istruzione e io personalmente siamo sempre a disposizione per accogliere qualsiasi stimolo, qualsiasi criticità da risolvere. L’Amministrazione ha fatto questa scelta per ammodernare, per evitare inutili file, per liberare il personale comunale coinvolto e venire incontro all’esigenza delle famiglie di essere rapidi ed efficaci.