L’attività di indagine svolta al fine di risalire alla identità della terza donna che in data 5 dicembre 2015 si era resa responsabile, unitamente ad altre due coree, del furto aggravato di 12 giubbotti da donna di marca Emporio Armani per un valore commerciale totale di 3.030,00 ai danni del negozio Iper Sport ubicato all’interno della Galleria Auchan, ha avuto esito positivo. La pregiudicata brindisina è classe ’77, O.P.
La stessa, al pari delle altre due coindagate, C.A., classe ’80, pregiudicata brindisina e A.M., classe ’94, sono conosciute dai vari uffici di polizia e carabinieri per il loro modus operandi finalizzato alla consumazioni di furti negli esercizi commerciali del brindisino e del leccese. Erano riuscite a “confezionare” delle apparenti innocue borse della spesa “schermate”, che impediscono agli strumenti di rilevamento del taccheggio di suonare al momento del loro passaggio per guadagnarsi la via di fuga.
Oltre al deferimento all’A.G. a piede libero, le donne saranno a breve destinatarie di un provvedimento del Questore di divieto di far ritorno nel Comune di Mesagne che si andrà ad annoverare agli altri analoghi provvedimenti già emessi per altri comuni.
In data 9 gennaio 2016, una apparente tranquilla passeggiata, nelle vie del centro storico mesagnese, tra due giovanissimi fidanzati, minorenni, ha avuto un epilogo poco felice per la diciassettenne che, per futili motivi, veniva improvvisamente aggredita dal fidanzato, anch’egli diciassettenne, originario della provincia di Bari.
A chiamare il Commissariato, alle ore 19:00 circa, la vittima dell’aggressione che, soccorsa in Piazza Porta Piccola da una pattuglia della volante, veniva condotta al Nosocomio dove, per le lesioni subite, veniva giudicata guaribile in tre giorni. Affidata alle cure della madre, il personale operante, ricevuta la descrizione del giovane, lo ha rintracciato su via Gualtiero D’Ocra e lo ha condotto in Ufficio per affidarlo agli esercenti la patria potestà. Ma i genitori, residenti in provincia di Bari, risultavano irrintracciabili, la sorella -per problemi personali di salute- avrebbe dichiarato di non volerlo ospitare e, pertanto, consultato il P.M. di turno della Procura per i Minorenni di Lecce, è in stato collocato in una Comunità di accoglienza.