Home Politica “Commissione consiliare Pnrr: un mazzo di rose rosse alla moglie cornuta”

“Commissione consiliare Pnrr: un mazzo di rose rosse alla moglie cornuta”

da Cosimo Saracino
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Riceviamo e pubblichiamo: Noi riteniamo che l’istituzione di una nuova commissione consiliare per l’esame del PNRR sia del tutto inutile per diverse ragioni :
– Gli assi strategici d’intervento (digitale, ambiente, inclusione),le linee guida, le missioni operative sono rigidamente predeterminati dai decreti legislativi.
– I bandi attivi per la progettazione specifica sono stati emessi e sono tutti di prossima scadenza ( fra 28 febbraio e 18 marzo).
– La individuazione degli ambiti di intervento è prerogativa specifica e responsabilità esclusiva dell’amministrazione che può e deve indirizzare la progettazione in linea con le esigenze del territorio e le direttrici dei bandi.
– La valutazione dei progetti specifici potrebbe tranquillamente essere espletata nelle commissioni consiliari permanenti già regolarmente insediate ed attive dove la opposizione può fare la sua parte.
– Una ulteriore sede di dibattimento potrebbe rallentare il procedimento amministrativo e complicare l’iter di approvazione dei progetti.
Noi pertanto siamo contrari alla istituzione di questa commissione e ne resteremo fuori.
Il sindaco ha annunciato in conferenza dei capi gruppi che la presidenza di questa commissione sarà affidata all’opposizione. Noi vogliamo solo ricordare che le cariche interne ad una commissione consiliare le stabiliscono i membri della commissione stessa non il sindaco. Ma ormai l‘ordine di scuderia è partito e sarà ben difficile che si vada in un’altra direzione. Un atto di generosità che farà guadagnare al sindaco quella parvenza democratica che è stata ormai smarrita e che permetterà di ricucire lo strappo istituzionale con l’opposizione che nell’ultimo Consiglio Comunale si rifiutò di discutere il bilancio di previsione non essendo garantite le condizioni normative previste per l’occasione. Un’onta che non si era mai registrata e che rappresenta un vulnus democratico di cui evidentemente qualcuno si va accorgendo. Oggi quella distanza si riduce e lo strappo si ricuce o forse si rammenda e, come per la conversione di Saulo (San Paolo) di Tarso sulla via di Damasco, la minoranza avrà la sua presidenza ed il sindaco tornerà a vestire i panni del Giusto.
Un consiglio Comunale monotematico solo con questo punto all’ordine del giorno sembra una esagerazione visto che neanche la Pandemia da SARS.CoV2 o Mesagne Capitale Italiana della Cultura hanno meritato un tale onore e visto che nel corso della legislatura decine e decine di argomenti sensibili non hanno mai varcato la soglia dell’aula consiliare dove evidentemente passa solo quel che fa audience e spettacolo
Conclusione: anche nel clima della post democrazia populista, senza ideali e senza partiti, il potere per essere legittimato ha bisogno di finti contrappesi istituzionali che imbellettano il trono . Se questo è il futuro che avanza noi non ci vogliamo appartenere, noi ci opponiamo.
MOVIMENTO LIBERO E PROGRESSISTA

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