In questi giorni l’instabilità politica e militare in Medioriente, nella regione siriana in particolare, ha raggiunto i massimi livelli. Nella seduta dello scorso 28 marzo 2018 il Consiglio Comunale di Mesagne ha approvato un ordine del giorno avente ad oggetto “Emergenza umanitaria. Fermare il bombardamento in Siria”. Un appello alla pace che oggi risulta quanto mai urgente.
Il testo del documento, approvato dalla massima assise cittadina, sottolinea come l’Amministrazione Comunale di Mesagne sia «da sempre impegnata nella promozione della pace, della solidarietà e del disarmo». Poi entrando nel merito si spiega come «con la dicitura beffarda di “Ramoscello d’Ulivo” la Turchia ha avviato una operazione militare con cui nelle scorse settimane ha attaccato senza alcuna giustificazione il cantone di Afrin nel nord ovest della Siria. La stessa Turchia, secondo esercito della Nato, utilizzando l’alibi della guerra al terrorismo, persegue militarmente la popolazione curda la quale si è invece spesa negli anni nella resistenza al terrore dello Stato islamico, contribuendo alla liberazione dal Califfato delle città di Aleppo, Raqqa e dell’intero nord della Siria».
«Gli attacchi aerei che si sono abbattuti anche sulla popolazione civile – continua la nota – hanno provocando centinaia di morti e feriti e non hanno risparmiato ne ospedali, ne campi profughi come quello di Rubar, che ospita oltre 20.000 rifugiati provenienti dal resto della Siria».
«L’aggressione militare della Turchia – prosegue il documento – rappresenta un crimine di guerra che si sta compiendo nel pressoché totale silenzio della comunità internazionale e delle Cancellerie europee e decine di migliaia di civili e di rifugiati sono ancora a rischio».
Per tutte queste ragioni il Consiglio Comunale della città ha convenuto come necessario «che la comunità internazionale adotti tutte le iniziative pacifiche e diplomatiche ritenute utili per fermare il governo turco e garantire il diritto delle popolazioni curde ed arabe a vivere in modo pacifico e democratico nel proprio territorio». Pertanto il Consiglio Comunale ha impegnato il Sindaco e l’Amministrazione Comunale «a mettere in campo tutte le iniziative istituzionali che le competono per contribuire a costruire una condanna unanime a questo attacco ingiustificato in assoluta violazione dei diritti umani e del diritto internazionale».