Oltre alla ruggine non del tutto rimossa tra il dott. Pompeo Molfetta e il Sindaco Matarrellli, il consiglio comunale di ieri si è svolto nella massima collaborazione e serenità tra tutte le forze politiche. Quasi tutte le delibere sono state approvare alla unanimità salvo qualche distinguo per alcune decisioni, solo in termini di astensione. Sembra oramai consuetudine che le delibere portate alla discussione dei Consiglieri non debbano ricevere il voto contrario da parte dei gruppi politici presenti in consiglio. Segno di una ritrovata collaborazione per il bene della città. Ieri nelle tre ore e passa di incontro online sono state approvate le delibere per l’adozione del PEBA, il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, e lo statuto e regolamento del nuovo consorzio per la gestione dei servizi sociali nell’Ambito territoriale Br4. Due punti focali per il futuro strategico di Mesagne che portano la firma della maggioranza, della giunta, del sindaco ma soprattutto del lavoro del consulente Tonino Calabrese. In particolare la costituzione del consorzio tra comuni dell’Ambito libererà il bilancio comunale dal fardello dell’anticipazione per conto di altri enti del territorio.
Dalle informazioni in nostro possesso non è stato semplice convincere i sindaci dei comuni che partecipano all’ambito a sottoscrivere l’accordo. Solo grazie agli auspici del sindaco e dello stesso Calabrese si è arrivati alla condivisione del percorso che porterà entro trenta giorni alla costituzione del Consorzio. Obiettivo che era stato aperto nella passata legislatura con il dott. Pompeo Molfetta che, per esplicita ammissione, non è riuscito a raggiungere. Condivisa da tutti anche la proposta del consigliere comunale Vincenzo Sicilia sul diniego alle autorizzazioni per l’istallazione dei tralicci sul 5G nella nostra città. Mesagne, almeno per il momento, è contraria alla collocazione di impianti per il 5g. Anche questo ordine del giorno ha ricevuto il consenso da parte di tutti. Infine, ci permettiamo di segnalare che la scelta di convocare il consiglio comunale in remoto è quanto mai retorica se si considera che c’erano consiglieri presenti negli stessi ambienti di lavoro. Forse collocare dei divisori in plexiglass nella sala consigliare potrebbe evitare di vedere entrare nelle diritte consiglieri che si crede siano in altri posti. Comunque alla fine, però, tutto è filato liscio salvo qualche disattenzione nella gestione dei microfoni in diretta.
PER RIVEDERE IL CONSIGLIO COMUNALE
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