Il centro storico è sotto stress per una serie di cantieri aperti all’indomani della quarantena. Ci sono le squadre della ditta che sta rifacendo il tronco dell’acqua e della fogna per conto di Aqp. Gli operai dell’azienda elettrica che stanno sostituendo un cavo che parte da piazza IV Novembre per arrivare vicino al cimitero. E un timido accenno del cantiere per la sistemazione della biblioteca comunale. Ovunque mezzi meccanici, scavatori, chianche e nuvole di polvere. I pochissimi imprenditori rimasti aperti tra via albricci e via Lucantonio Resta combattono con le chiusure e la tufina che si infiltra dappertutto. C’è chi ha deciso di non aprire proprio le saracinesche aumentando l’esposizione debitoria e i problemi di bilancio. Perché non sospendere gli scavi e partire con la ribasolatura lì dove è stato già scavato? È questa una delle domande che lo stesso consulente politico del sindaco Mimmo Stella porterà al tavolo di lavoro con l’azienda Aqp. Forse decidere di raddoppiare le maestranze per risistemare le chi anche e diminuire quelli che scavano è la scelta più sensata in vista di un estate già complicata a causa del Coronavirus. Questo è un anno difficile, ma aumentare i disagi potrebbe non essere la scelta strategica corretta.
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