Home Attualità Copagri Puglia: PSR, riflessione sullo stato dell’agricoltura

Copagri Puglia: PSR, riflessione sullo stato dell’agricoltura

da Cosimo Saracino

Sui giornali vengono riportati dati sullo stato di avanzamento dei PSR che vede la Puglia in grave difficoltà. Ultima Regione per avanzamento della spesa, ma la situazione è ben più grave se si analizzano altri dati, quali lo stato di avanzamento dell’iter amministrativo dei bandi chiusi.  Quasi tutti i bandi pubblicati, a distanza di mesi, in alcuni casi ormai a distanza di 20 mesi, ancora non riescono ad avere una graduatoria definitiva:  esempi sono la misura relativa agli investimenti nelle aziende agricole, 4.1a e la 6.1 sui giovani.

Questa situazione Copagri Puglia l’ha già fatta emergere nello scorso mese di gennaio ed ha sollevato il problema con un documento al Presidente Emiliano lo scorso luglio, questo a dimostrazione che i segnali erano evidenti da tempo.

La risposta dell’Assessore – “Siamo al 75% degli impegni” – non fornisce il quadro reale della situazione. Purtroppo non possiamo parlare di “impegni” quando il dato è esclusivamente riferito alle risorse messe a bando. L’impegno esiste nel momento in cui abbiamo una graduatoria definitiva e questi casi sono limitati a pochi bandi con risorse limitate a poche decine di migliaia di euro se escludiamo le domande a superficie.

“Nella maggior parte dei casi, precisano in una nota Tommaso Battista ed Alfonso Guerra rispettivamente presidente  e direttore di Copagri Puglia,  ci troviamo a doverci confrontare con bandi che hanno richieste fino a 5 o 10 volte la dotazione della misura, fino all’assurdo di avere un programma che non eroga risorse e presenta richieste per quasi 1.000 milioni di euro oltre la dotazione dello stesso PSR. Questo non è un dato positivo perché comporta di fatto il collasso della macchina amministrativa costretta a lavorare per respingere le domande e per rispondere ai ricorsi e alle richieste di “accesso agli atti” che stanno diventando centinaia.  Oggi la graduatoria di ammissibilità  relativa alla misura 4.1A è pendente al TAR,  sono 6 i ricorsi  che non prevedono solo la sospensiva, ma anche la discussione del merito con l’annullamento del bando. Il rinvio a maggio non è un giudizio indiretto in favore della Regione. Nello stesso giorno della discussione presso il TAR la Regione ha  registrato la soccombenza di due ricorsi su un’altra misura, la 16.1.  Forse è arrivato il momento di ammettere che c’è un problema.

Creare alle imprese agricole inutili  aspettative che consapevolmente non si possono soddisfare è un atto irresponsabile e perseverare su questa strada non è più accettabile. Vanno trovate soluzioni che non saranno semplici ma finchè non si è disposti ad ammettere che c’è un problema la situazione è solo destinata ad aggravarsi .

Oggi abbiamo oltre 5.000 domande di primo insediamento per  giovani agricoltori ma la disponibilità finanziaria consente di ammetterne meno di 2.000, mentre, per i loro investimenti, difficilmente sarà possibile finanziare più di 800 progetti . Allorquando ad una nuova impresa viene negata la possibilità di investire  gli si nega di esistere. Con questi dati è evidente che il problema non è la burocrazia ma aver sbagliato la strategia e l’impostazione dei bandi. L’Assessore Di Gioia parla di “vivacità del sistema produttivo pugliese”, elencando i numeri delle domande presentate, ma l’elenco che andava rappresentato è il numero delle domande respinte, pari a 3200 domande per circa  1 miliardo e 144 milioni di investimenti. Questi dati non possono rappresentare un successo, soprattutto considerando che la disponibilità finanziaria, anche se raddoppiata, è di soli 120 milioni, dieci volte inferiore alle richieste.

Anche il bando per l’affidamento del “Fondo di Garanzia” PSR, nonostante siano stati solo 3 i soggetti che hanno presentato l’offerta tecnica, ha visto la presentazione di ricorso all’Autorità anticorruzione ANAC e all’Autorità Garante della Concorrenza AGCM. Perché  la società che si è classificata prima ha presentato l’offerta giudicata meno performante, con la minore compartecipazione al Fondo oltre ad avere un bilancio in perdita negli ultimi 2 anni di oltre 8 milioni.  Oggi c’è il rischio di un esposto alla procura e alla Corte dei Conti. In questo modo, importanti strumenti di supporto all’accesso al credito in agricoltura rischiano di non poter essere operativi o di non esserlo alle migliori condizioni per gli agricoltori.

Siamo al 2018 a quasi tre anni dall’approvazione del PSR  con l’avvio della discussione sulla nuova PAC , con gli scenari post 2020, con un programma che stenta a decollare quando sarebbe necessario fare un bilancio di medio periodo.  Forse, Presidente Emiliano è giunto il momento di fare un bilancio sul settore.

Copagri ha sistematicamente sollevato le criticità presentando documenti e possibili soluzioni, quasi sempre ignorate e sottovalutate. Ora la situazione ha assunto una criticità tale da assumere soluzioni immediate ed efficaci e non è più accettabile registrare rappresentazioni differenti dalla realtà. L’agricoltura pugliese non lo merita.

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