Allargare la legge sull’invecchiamento attivo anche ai pensionati del lavoro autonomo
Si sono aggravate in campagna le condizioni di disagio degli anziani a causa dell’emergenza pandemica con oltre il 30% dei nonni che vivono in povertà assoluta e necessitano di politiche di sostegno e socio-sanitarie E’ quanto emerso nel corso dell’incontro dell’Associazione regionale dei Pensionati di Coldiretti Puglia e l’assessore regionale al Welfare, politiche di benessere sociale e programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, Rosa Barone ed il presidente nazionale dell’Associazione Pensionati Coldiretti, Giorgio Grenzi.
“Serve una stretta sul piano socio-sanitario regionale scaduto a dicembre 2020 che va rifatto per il prossimo triennio fino al 2023, con servizi di domiciliazione e programmando interventi nel campo della prevenzione, della cura e della tutela della salute. Abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo regionale della terza età presso l’assessorato al welfare, proposta accolta con favore dall’Assessore regionale Barone, al fine di partecipare attivamente e con proposte concrete alle scelte che si andranno a determinare per la riformulazione del piano regionale delle politiche sociali e candidarsi sin da ora a collaborare, per la sua attuazione, negli ambiti territoriali pugliesi”, ha affermato il presidente dell’Associazione regionale dei Pensionati di Coldiretti Puglia, Angelo Marseglia.
Per 425mila anziani over 70 in Puglia, di cui 147mila vivono con pensioni minime di circa 516 euro, con uno scenario che si aggrava nelle aree rurali più difficili da presidiare – aggiunge Coldiretti Puglia – con la pandemia da Covid che ha generato ansia e apprensione per il futuro e la salute nelle persone più vulnerabili e sensibili e gli anziani, in particolare quelli soli, sono fra i soggetti più esposti a queste dinamiche e quindi più a rischio di truffe da parte di associazioni criminali che ne vogliono approfittare per rubare risparmi, gioielli e ricordi di famiglia.
“Va attuata la legge sull’invecchiamento attivo, allargando il provvedimento anche ai pensionati del lavoro autonomo, attraverso politiche integrate a favore delle persone anziane, valorizzando le loro esperienze professionali, formative e cognitive e programmando interventi nel campo della prevenzione, della cura e della tutela della salute. E’ grave il disagio avvertito dai nostri anziani, presenza vitale nelle campagne, a forte rischio truffe e raggiri, con una condizione già ai limiti della fascia di povertà per le pensioni minime e con uno Stato Sociale sempre meno attento ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie”, ha aggiunto il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.
I network parentali sono fra i più importanti per garantire qualità e serenità di vita alle persone più avanti negli anni che spesso – insiste Angelo Marseglia, presidente dell’Associazione dei Pensionati di Coldiretti Puglia – devono affrontare patologie più o meno gravi per le quali l’aspetto psicologico è parte integrante della terapia riabilitativa insieme alla collaborazione degli oltre 350mila operatori di cooperative sociali e di assistenza che seguono milioni di famiglie affiancando il lavoro dei servizi pubblici.
La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, è stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi – sostiene Coldiretti Puglia – si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è – aggiunge Coldiretti Puglia – un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato.
Le pensioni aiutano i bilanci per più di una famiglia su tre con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficoltà.
Da qui la necessità di intervenire per tutelare gli anziani, patrimonio di esperienza e ausilio vitale nelle famiglie, recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – afferma Coldiretti Puglia – eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.
Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente – conclude Coldiretti Puglia – l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico.