“Un fiume incandescente di lava che divora tutto ciò che incontra sul proprio cammino, ecco a cosa potremmo paragonare la batteriosi della xylella”, questa la definizione del Segretario Generale della Uila di Puglia Pietro Buongiorno, “ha un’eco mediatica più sopita, ma gli effetti sono sicuramente molto pesanti visto le migliaia di imprese e di lavoratori impegnati nel settore. La Xylella non ha solo disseccato gli ulivi, ma ha compromesso per intero il tessuto economico e il paesaggio rurale della Nostra Regione. L’ulivo è risorsa economica per tante famiglie”.
“Dal 2012 sono passati ben 6 anni con continui rimpalli di responsabilità su chi doveva fare e non ha fatto, ma la batteriosi non ha atteso i tempi della politica ed ha continuato ad avanzare, avanzare così inesorabilmente da arrivare a diffondersi alla velocità di 20 chilometri l’anno, ormai giunta alla porte della Provincia di Bari.
Come UILA, da sempre impegnati nella difesa dei lavoratori del settore agricolo, abbiamo richiamato il rispetto della normativa comunitaria chiedendo la piena applicazione del piano Silletti del 2015. Abbiamo anche incontrato la segreteria tecnica dell’allora ministro Maurizio Martina per discutere delle conseguenze del batterio della Xylella fastidiosa sull’occupazione del lavoro dipendente. Ancora oggi, che siamo alle porte del 2019, chiediamo a gran voce che la stessa attenzione riservata alle aziende, sia riservata anche ai lavoratori che hanno visto e vedranno una diminuzione del loro reddito” questa la richiesta del Segretario Generale della Uila di Puglia.
Un allarme che la UILA continua a lanciare, preoccupata dalle ripercussioni che il patogeno ha sull’occupazione, “ Bisognerebbe strutturare misure straordinarie a sostegno del reddito dei lavoratori, a partire dagli atti legislativi già in approvazione. Nella sola provincia di Lecce, infatti, si registra una perdita di migliaia di giornate. Ci auguriamo che il decreto speciale annunciato dal Governo, che prevede uno stanziamento pari a 155 milioni di Euro, venga approvato prima di Natale. Certo coprirà solo una parte dei danni ma sicuramente potrà dare ossigeno a chi sta fortemente risentendo di questo problema”.
Purtroppo oltre alla Xyella, quest’anno per il settore olivicolo, e non solo, è stato un anno da dimenticare, anche per le condizioni climatiche: la gelata di febbraio ha procurato danni irreversibili alla produzione olivicola del nord barese. Anche l’annata vitivinicola non è stata delle migliori, dobbiamo annoverare anche le grandinate che nel sud est barese hanno compromesso il 70% della produzione di uva da tavola. I cambiamenti climatici hanno condizionato anche le coltivazioni ortive da pieno campo della provincia di Foggia che hanno subito notevoli danni e ripercussioni sulla qualità e quantità dei prodotti.
“Insomma”, continua Pietro Buongiorno, “un anno in cui varie problematiche hanno messo al collasso l’agricoltura pugliese. Bisogna riflettere sul fatto che i danni e le ripercussioni non si recuperano in un solo anno, ma le conseguenze saranno sentite anche negli anni successivi ed è per questo che riteniamo che qualsiasi misura dovrebbe prevedere non solo un sostegno per le perdite di prodotto, ma avere una forza tale da sostenere il tempo necessario per le imprese per rimettersi in corsa. Il Governo ci aggiunge il carico da novanta, e invece di prevedere misure a sostegno dell’agricoltura pugliese, dimentica di inserire la Puglia nel decreto sulle calamità: la recente ripartizione di 13 milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale non contempla la Nostra regione in considerazione del fatto, che a detta del Ministro Centinaio, gli eventi accaduti in Puglia sono troppo recenti. Ci auguriamo che si corra ai ripari entro la fine dall’anno per dare certezza alle imprese e futuro ai lavoratori.