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Gianluca Budano (Presidente ACLI Provinciali di Brindisi), commenta in questi termini il dato Istat Censimento 2021: “Mentre la politica si accapiglia su mille temi e con essa la società che la circonda e di cui è specchio, un Comune della grandezza di Ceglie Messapica o poco meno di Mesagne, in dieci anni è evaporato tra denatalità ed emigrazione generata dalla poca attrattività del territorio ad essere scelto per vivere stabilmente (per la disoccupazione in primis ma non solo). Un trend che è pugliese ed italiano, ma che nella nostra provincia è accentuato e ha dimensioni maggiori rispetto alla media. Politica e società sembrano osservare il dramma come se fossero al cinema a vedere un film in silenzio che non riguarda se stessi e la realtà che viviamo, come nel famoso “Truman show”.
Un territorio che negli ultimi decenni ha industrializzato forzando la natura del territorio a colpi di chimica, energia inquinante, acciaio e industria pesante, si ritrova oggi a non aver mai raggiunto la piena occupazione (al punto che la gente emigra e spopola il luogo natio), a vivere trend epidemiologici con una quantità importante di morti sospette per causa e incidenza, ad essere destinati all’estinzione o ad essere popolati solo nel periodo estivo, sempre che la cattiva, immeritata e denigratoria pubblicità su prezzi e costi non ci tolga i vantaggi geografici di essere bagnati dal mare e baciati dal sole. La strada da seguire è quella di avvertire anzitutto l’emergenza che viviamo e ad essa concentrarci prioritariamente, rifondando l’azione pubblica sulla consapevolezza che il benessere che va perseguito è quello globale, in tutte le sue componenti e con la visione complessiva di queste, nelle loro interconnessioni e interdipendenze.
E’ necessario che tutti gli attori assumano l’iniziativa di un “Piano Marshall Brindisi” che nelle parole dell’Arcivescovo Intini pronunciate di recente in occasione della festa patronale, posso trovare la spinta etica iniziale da cui avviare il percorso. Non c’è sanità buona, urbanistica buona, sviluppo buono, ecc. senza la predetta consapevolezza dello sguardo globale (e competente) su cui si costruisce il benessere vero che può ripopolare le nostre comunità”