Home Politica Dimastrodonato: “Sindaco, dalle parole Pasi ai fatti”

Dimastrodonato: “Sindaco, dalle parole Pasi ai fatti”

da Cosimo Saracino
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Comunicato stampa: Bisogna ammettere che l’esordio del neo Sindaco e della sua giunta al primo Consiglio Comunale ha davvero dello straordinario al limite della fanta-politica. Il primo cittadino all’interno dell’assise comunale, ha affermato, senza mezzi termini, informando l’opinione pubblica, di un fatto, da lui stesso ritenuto irregolare, ai danni delle casse comunali, di un presunto (reale?) esborso di denari a favore dell’ex presidente del Consiglio comunale, avv. Fernando Orsini, pagando per suo conto la cassa forense. Di più il neo sindaco (ex consigliere comunale) ha aggiunto, tonando nell’aula consiliare, …per ben diciannovemila euro….
Ora, al di là della legittimità o meno dei relativi atti, che saranno accertati dagli organi competenti, meglio su impulso dei diretti interessati, rileva qui la straordinarietà del fatto emerso nel massimo organo comunale, per bocca ed ammissione dello stesso primo cittadino.
Rileva la circostanza che forse sarà sfuggita che di questo povero Comune ahimè per troppo tempo ancora si giocheranno le vesti per due soldi, senza che a nessuno in realtà, importi fino in fondo di governarlo veramente. Perché che sia legittimo o illegittimo, quello che è avvento e quello che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti, ciò che veramente conta e che alla fine chi dovrebbe governare nell’interesse della città in fondo governa per il proprio di interesse.
Così a chi da lontano profonde messaggi di armonia, forse dovrebbe iniziare a profondere messaggi sull’integrità, e su cosa veramente significa l’essenza del bene comune e dell’essere insieme.
Non si sorprenda il Primo cittadino se oggi si ritrova con il dito puntato, Egli, infatti, rappresenta la massima autorità di governo, primo responsabile della tutela dell’amministrazione del Comune e primo garante dello stesso, e che, fino a prova contraria, si deve presupporre non farnetichi nell’esercizio delle sue funzioni, ha ora il dovere, se ritiene fondate le sue affermazioni e denunce, di andare fino in fondo e di portare la vicenda davanti a tutte le autorità giurisdizionali competenti, sia amministrative che contabili, perlomeno, al fine di far recuperare alle casse comunali, l’esborso non dovuto, come da lui ammesso. Per cui ora, scevri da ogni pregiudizio, sulla tardiva ammissione del Sindaco oggi, ex consigliere anni orsono, sulle illegittimità da lui ritenute e a lui note da molto tempo, e non si comprende perché mai taciute finora, egli ha il dovere, in virtù della invocata partecipazione, di fare, di agire, questa volta nel l’interesse dell’Ente che si pregia di amministrare. Appare evidente che se Lei, Sindaco, non agisce in tutela dell’Amministrazione, sarà come accondiscendere e legittimare simili comportamenti e per questo potrà essere ritenuto il primo responsabile del disinteresse che ha dimostrato finora, nel non denunciare i suddetti fatti molto tempo prima ricoprendo comunque la carica di amministratore dello stesso Comune di Mesagne. Sindaco ancor di più, sia sulla base di quanto dichiarato da Lei in Consiglio Comunale, sia su quanto riportato dalla stampa del 11.07.2019 a firma del Segretario del P.D. nella qualità di Consigliere comunale per l’esercizio delle mie funzioni, ho notificato a Lei , al Presidente del Consiglio, al Segretario Comunale ed al Responsabile Settore Economico Finanziario, richiesta di documenti sia inerente la pratica Orsini e sia eventuali altri pagamenti effettuati dal Comune di Mesagne, almeno durante le ultime due legislature, a favore della Cassa Forense o altre Casse Previdenziali, a capo di altri nominativi di Consiglieri Comunali, Assessori, Presidente del Consiglio e Sindaco, e resto in attesa di averli quanto prima.

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