Considerato la risposta scritta del Sindaco all’interrogazione riguardante la gara relativa ai lavori di manutenzione straordinari delle vie del centro abitato;
Considerato la risposta a mezzo stampa sull’argomento da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici, Palma Librato, la quale aveva assicurato che gli uffici preposti stavano controllando l’intera procedura al fine di fornire al consigliere interrogante le risposte a quanto richiesto;
Considerando altresì la risposta da parte del consigliere delegato alla Manutenzione Roberto D’Ancona, il quale fornendo alcune anticipazioni aveva asserito che le gare di appalto erano state affidate e che da lì a pochi giorni sarebbero state cantierizzate, con l’esclusione di Via Torre S.S. in quanto vi era la festa di Sant’Antonio.
Intanto e passato un altro mese e l’Amministrazione Comunale, come prevedibile, fa annunciazioni e niente fatti, difatti non ha chiarito i ritardi dalla stessa accumulati per l’espletamento della gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria di varie vie dell’abitato cittadino, suddivisa in due rispettivi lotti di 1° e 2° stralcio, dell’importo ciascuno di € 340.909,07.
Oramai, sono trascorsi cinque mesi dal termine di ricezione delle offerte e, ancora oggi, non si sa quando sarà conseguita l’efficacia dell’aggiudicazione disposta e la successiva consegna dei relativi lavori.
Se si considera, inoltre, l’ulteriore termine da rispettare (stend still), ovvero di altri 35 gg. previsto per la successiva stipula dei contratti, decorrenti dalla notifica dell’ultima comunicazione dell’aggiudicazione, si arriverà inevitabilmente ad estate inoltrata, per vedere l’inizio dei lavori.
E, naturalmente, il tutto salvo imprevisti.
Nello specifico, si apprende solo ora, a seguito dell’interrogazione, che sarebbe stata effettuata la proposta di aggiudicazione per gli appalti in questione, anche se, né dalla piattaforma telematica di Empulia, e né dal sito web di committenza, nella sezione “Amministrazione Trasparente”, si evinca alcunché, in barba a quanto prescritto in termini di trasparenza dall’art. 29 del codice dei contratti pubblici.
Ancora, l’Amministrazione Comunale non ha fornito alcuna risposta sui “suoi” ritardi nell’espletamento della procedura di gara oggetto d’interpellanza, specie se si considera che la stessa procedura non sembra aver rivestito particolare difficoltà, in quanto espletata con il criterio del minor prezzo, ovvero metodo non particolarmente “impegnativo”.
Ma la questione di fondo che, a questo punto, preoccupa particolarmente, e che avvolge l’intera procedura finora eseguita in una gigantesca cappa di illegittimità, risiede, come si temeva, nel fatto che l’Amministrazione Comunale di Mesagne, per l’affidamento degli appalti di cui trattasi, “ha agito in proprio in qualità di stazione appaltante”, come dalla stessa disinvoltamente affermato, in barba al tassativo divieto, imposto dall’art. 37, c. 4, del codice dei contratti, per “i comuni non capoluogo di provincia”, per i quali è vietato provvedervi in proprio per appalti di lavori d’importo superiore a 150.000,00 euro.
Desta sconcerto il richiamato alla possibilità, invocata dal Comune di Mesagne, di avervi proceduto in “deroga”, grazie alla norma di rinvio, contenuta al comma 5 del citato art. 37, ovvero dell’art. 216, c. 10, perché, contrariamente a quanto sostenuto, tale norma di rinvio è chiaramente riferita alle qualificazioni previste per i soggetti aggregatori e, non, invece, per i “comuni non capoluogo di provincia”. Per questi ultimi, invece, non è previsto alcun rinvio e si applica il tassativo divieto previsto al comma 4, del citato art. 37.
Sindaco i cittadini aspettano risposte certe e trasparenti.
Carmine Dimastrodonato – Consigliere Comunale