Si scrive microindennità ma si legge rivoluzione sindacale. La protesta è quella dei dipendenti del Comune di Mesagne che in questi giorni hanno visto distribuire “a pioggia e senza tenere in considerazione il merito di ognuno- dichiara qualcuno che vuole rimanere anonimo per evitare eventuale conseguenze- le risorse del fondo di cui all’art. 17 del CCNL del Comune di Mesagne”. Poco più di 25 mila euro distribuiti a 20 dipendenti per gli anni 2013/2014/2015. Soldi che si aggiungono allo stipendio mensile e che vengono riconosciuti a quei dipendenti delle categoria (B-C-D) a cui è stato affidato un compito di responsabilità.
Ed è qui che chi non ha avuto i fondi evidenzia la presenza di alcune incongruenze. Secondo quanto recita l’art. 17 l’istituto è da collocarsi in un’ottica di significativa e sostanziale rilevanza delle responsabilità assunte e concretamente esercitate. “Le posizioni di lavoro indennizzabili – si legge in un articolo del Sole 24 Ore – devono, quindi, riguardare attività, obiettivi, compiti e ruoli di carattere particolare e/o di rilevante complessità, normalmente non reperibili nell’ordinaria e consueta attività generale della struttura funzionale” e questi compiti – sempre riportando le polemiche dei dipendenti – devono essere definiti da atti pubblici come delibere o determine di dirigenti. Atti che in diverse situazioni sembrerebbero non esserci. Per questo motivo la distribuzione della microindennità sta creando un polverone anche sindacale. Nei prossimi giorni la struttura dirigenziale dipanerà i dubbi soddisfacendo quanti reclamano disparità di comportamento.
Intanto negli uffici comunali non si respira un’aria distesa. Ieri molti discutevano di questa scelta dell’Amministrazione comunale che ancora deve mettere mano alla riorganizzazione dei settori. Questa vicenda però può essere presa come esempio per immaginare cosa accadrà tra qualche tempo quando il Sindaco – così come ha promesso – metterà mano agli uffici smembrando e riorganizzando responsabilità e compiti.
Cosimo Saracino