Il campionato si appresta ad entrare nella fase calda e, dopo le prime giornate di studio, iniziano a delinearsi le forze in campo. Tra le grandi del girone sta dimostrando di collocarsi con merito la PVG Bari, avversaria della Divella Mesagne Volley nel big match di domenica pomeriggio, con sipario alle ore 18.00. Sfida dal sapore d’alta classifica per le ragazze di coach Giunta, prime con 9 punti (nonostante il ruolo di matricola) e seguite ad una sola lunghezza proprio dalle baresi, che si presentano come una squadra molto quadrata, ben allenata ed attrezzata per il salto di categoria.
Simone, arriviamo a questo incontro da prime della classe, ma affronteremo una formazione di altissimo livello. Quali sono le tue sensazioni? Finora abbiamo conquistato 9 punti fondamentali per la salvezza. Siamo contenti del percorso che stiamo facendo, preferiamo non crearci aspettative e continuiamo a fare la nostra pallavolo. Sappiamo che ci sono squadre ben strutturate che “devono” vincere il campionato, mentre noi andiamo avanti per la nostra strada, cercando di crescere partita dopo partita senza l’assillo della classifica. Domenica cercheremo di vendere cara la pelle e di far divertire i nostri tifosi.
Stiamo assistendo ad un grande percorso di crescita da parte delle nostre under. Ogni volta che sono state chiamate in causa si sono dimostrate all’altezza del palcoscenico.
Le nostre ragazze stanno lavorando tanto e stanno raccogliendo i frutti della propria abnegazione, esattamente come le più esperte. Stiamo migliorando in maniera esponenziale, noto la differenza dopo ogni allenamento, e sono contento che le più giovani stiano giocando bene, perché quando opero un cambio non ho il timore di farlo. Mi permetto anche di ringraziare il pubblico per la splendida cornice della prima gara casalinga, augurandomi di ritrovare la stessa passione anche per la partita di domenica.
Appuntamento fissato per domenica pomeriggio alle ore 18.00, al Palasport di via Udine, per una gara che si prospetta accesa e combattuta. Abbiamo bisogno di voi.
MAURO POCI